di Attilio Rosati
Tutto da rifare. La sfortuna si piega ed i ragazzi di Mister Ercolani dovranno fare appello al carattere e all’orgoglio per uscire dal pantano nel quale si trovano dopo aver disputato e dominato, per oltre un’ora, una gara che ha dell’inverosimile. Fino la 15’ del secondo tempo in campo esiste una sola squadra: la Corneto, che produce una quantità industriale di occasioni da rete (e ne sciupa almeno tre clamorose con Rosati, Bisozzi e Maisto) e segna due gol su altrettanti calci da fermo, entrambi siglati da Bisozzi.
Gli ultimi quindici minuti di gara, quando oramai gli etruschi avrebbero anche potuto amministrare saggiamente le due reti di vantaggio, succede un patatrac. Nell’arco di una manciata di minuti i lacustri, approfittando di tre circostanze che si collocano in bilico fra il caos e l’imprevedibilità, trovano tre gol che consegnano ai ragazzi di Mister Burla (un destino nel nome!!) una vittoria senza merito e, considerato il contegno di alcuni suoi giocatori, anche senza onore. Provocazioni sistematiche, cattive e stupide e perfino uno sputo, inflitto ad un difensore della Corneto sotto gli occhi della terna arbitrale, rendono l’apporto del direttore di gara non solo inutile ma persino dannoso. Forse si potevano sfruttare con maggiore cinismo le molteplici occasioni costruite, ma a volte anche la dura legge del calcio (gol sbagliato, gol subito) appare inaccettabile. C’è tempo e modo per reagire con la giusta cattiveria agonistica. La sfortuna si piega. Con la forza inarrestabile della volontà.