di Attilio Rosati
Sciamannata, distratta e incapace di costruire il ben che minimo progetto di gioco: così appariva la Corneto domenica mattina quando il Caere, segnando due reti, una per tempo, rispettivamente con Morasca (la legge dell’ex) e Vignaroli, si aggiudicava agevolmente l’intera posta in palio nella terz’ultima gara di andata del campionato di Promozione.
Si direbbe che i primi a credere che questa squadra sia totalmente dipendente dalle giocate di Omar Pastorelli, assente per infortunio, siano gli stessi giocatori, in ciò suffragati dall’allenatore medesimo in persona. Nel secondo tempo, dopo la segnatura di Vignaroli, la Corneto tenta di cambiare le carte in tavola: Mister Ercolani toglie tutte le punte e inserisce due tre quartisti che, sommati a quelli che già erano in campo, fanno quattro, evidentemente per smuovere un po’ le acque. Niente da fare: “Qui tutto è fermo e incantato nel mio ricordo, anche il vento”, direbbe Vincenzo Cardarelli.
Dall’angolo visuale della posizione in classifica non è accaduto nulla d’irreparabile, anche se appare chiaro, oramai, che i 18 punti che mancano alla quota salvezza la Corneto dovrà cercare di raccoglierli fra le mura amiche del “Bonelli”, giacché la vittoria esterna è diventata l’araba fenice: “Che ci sia ogniun lo dice, dove sia nessun lo sa”. A fine gara il Mister dichiarerà: “Mi aspettavo di più”, e noi che lo conosciamo a fondo sappiamo che questa garbata critica era rivolta più a se stesso che ai suoi ragazzi. Domenica prossima, tenzone casalinga con la Guardia di Finanza che, dopo una partenza bruciante, sta segnando un po’ il passo. Potrebbe succedere, se ciascuno facesse il suo.