di Attilio Rosati
La sicurezza, si sa, nel calcio è una gran medicina ma se presa in dosi eccessive può diventare tossica. Comincia alla grande la Corneto, nonostante il terreno sgangherato della Storta; sicura dei propri mezzi ed in grado di alimentare il solito gioco corale. Tuttavia, le prime avvisaglie della “catastrofe” si intravedono in un eccesso di sicumera che porta a sbagliare fraseggi e scambi di palla, altre volte ben eseguiti e nonostante ciò, complice una difesa a dir poco impeccabile, la compagine etrusca arriva quasi alla fine del primo tempo controllando con autorevolezza la gara. Quasi, appunto. Ad un minuto dalla fine, i ragazzi di mister Porcelli, sospinti dalla fame di vittorie che latitano da troppo tempo, trovano una rete rocambolesca su calcio da fermo ad opera di Barcaroli. Una disattenzione, un gol. È il calcio, baby!
Nella ripresa la squadra di Mister Ercolani parte a testa bassa, sospinta da quella “tigna” proverbiale che in tante altre circostanze l’ha portata a rovesciare le sorti di una partita ma stavolta i troppi passaggi sbagliati (per quel famoso eccesso di sicurezza, si suppone) e un errore clamoroso a centrocampo, favoriscono un contropiede dei romani che con Rosati centrano per la seconda volta la porta di un incolpevole Vittori. Siamo al 30’ del secondo tempo. 2 a 0.
Scompiglio fra le fila etrusche. La grinta è tanta ma non basta, confusione e disordine regnano sovrani, si sbaglia troppo e su una ripartenza dei locali arriva pure la terza rete segnata da Turno in fuorigioco. Una cura disintossicante dall’eccesso di sicurezza che non mancherà di rigenerare i ragazzi aiutandoli a ripartire con saggezza. Quanto al Mister, dal suo atteggiamento pacato e sereno, a fine gara, pare si possa intuire che lui non ha mai abbandonato il pianeta terra per involarsi verso mete sconosciute e per molti versi insidiosissime. Meglio così.