di Attilio Rosati
La sensazione netta che si ricava da questa ennesima battuta d’arresto della Corneto è che il gruppo di giocatori non sia abbastanza coeso. Una mancanza di compattezza e di spirito di squadra che rischia di diventare il più temibile avversario degli etruschi. Pochi cross in area, tanti spunti personali vanificati dal fatto di essere troppo… personali e così, nei primi quindici minuti di gara, gli etruschi costruiscono e sprecano malamente almeno tre nitide occasioni da rete. Per mancanza del fatidico “assist vincente”. Poi La Sabina, al 22’, si presenta dalle parti di Vittori e con un micidiale tiro da fuori area di Vinella, sblocca il risultato. 1 a 0. Risultato che potrebbe repentinamente sbloccarsi di nuovo se Proteasa riuscisse, tre minuti più tardi, a trovare lo specchio della porta che invece manca di un soffio tirando uno splendido diagonale al volo.
Al 32’ la Corneto raddrizza la barca temporaneamente, ma non su azione manovrata, su un calcio d’angolo deviato in rete da Nicolini: 1 a 1.
Negli ultimi dieci minuti del primo tempo, micidiale uno-due dei Sabini che prima con Gatta e in rapida successione con Croce, siglano due reti fulminee quanto evitabili e, virtualmente, chiudono il match.
Nella ripresa gli etruschi soffrono solo su rare azioni di contropiede perché si gettano a testa bassa nella metà campo ospite e macinano gioco senza mai trovare quel maledetto, imprendibile “assist vincente”. Nervosismo che lievita con il passare dei minuti: al 23’ espulsione di Capitan Spirito, reo di aver risposto per le rime a una provocazione partita dagli spalti. Etruschi in avanti senza cinismo alcuno, tiri in porta non pervenuti; Vittori si supera al 40’ e, con una parata da professionista, impedisce a Gatta di rendere ancor più netta la differenza fra una squadra coesa e undici bravi solisti.