Riceviamo e pubblichiamo
Si è conclusa in questi giorni a Viterbo la seconda mobilità del progetto europeo Erasmus+ “G.Re.E.N.”, in cui sono coinvolte due importanti realtà cittadine nel campo della outdoor education – La Bottega dei Talenti, asilo nido e scuola dell’infanzia da sempre attiva nella pedagogia infantile e nel sostegno ai genitori e alle famiglie, in collaborazione con il progetto agriecologico Casale Ponte Sodo specializzato nel settore dal 2019 – la progettista Federica Mancini e le scuole di tre paesi europei: Janny Rodari di Gotse Delchev (Bulgaria), Gradinita cu Program Prelungit N. 1 di Calimanesti (Romania) ed Escola Basica n. 1 de Rebordosa, Agrupamento de Escolas de Vilela di Paredes-Porto (Portogallo).
“Siamo molto orgogliosi di far sapere che, nonostante il clima di tensione che si è venuto a creare con la nostra amministrazione comunale nelle ultime due settimane – racconta Claudia De Angelis – siamo riuscite con gioia a svolgere per il secondo anno consecutivo la mobilità (giornate di scambio di educazione all’aperto) con le nazioni di Bulgaria, Portogallo e Romania secondo il progetto europeo Erasmus+ ‘To Grow up Respecting the Environment and learning from Nature’”. Il progetto è nato infatti dall’esperienza de La Bottega dei Talenti, sempre attenta alla promozione del territorio e dell’interculturalità e unica realtà sul territorio della Tuscia che ha avviato la promozione dell’outdoor education, ricoprendo il ruolo di capofila del progetto e mostrandosi come esempio per le altre nazioni, rispetto alle attività e le strutture già create insieme a Casale Ponte Sodo per il lavoro da svolgere all’aperto con i bambini da 0 a 3 anni e da 3 a 6 anni.
Lo scorso anno, durante la prima mobilità, nello stesso periodo, le educatrici dei quattro paesi si erano confrontate sui temi dell’educazione e avevano ideato e pianificato le attività che da svolgere durante l’anno scolastico all’interno delle proprie scuole e dei propri paesi di origine. Dopo aver realizzato attività a distanza, secondo la natura del progetto europeo Erasmus+, e dopo essersi confrontate nelle varie modalità, il team è arrivato oggi a un concreto scambio educativo, coinvolgendo educatori, genitori e bambini provenienti dai quattro paesi interessati. Sono state giornate di giochi all’aperto, laboratori, pranzi e cene conviviali, dibattiti e confronti.
“Le esperienze ci hanno fatto capire che sono cambiate alcune dinamiche dopo le chiusure forzate della pandemia – aggiunge Margherita Vestri di Casale Ponte Sodo – perché i genitori in entrambi i paesi erano molto provati dalle tempistiche dettate dalla mole di lavoro che improvvisamente è aumentata, quindi la delega educativa alle istituzioni è sicuramente moltiplicata in termini di tempo. In alcuni paesi, come l’Italia e il Portogallo, soprattutto i genitori non si mostrano sempre favorevoli alle attività all’aperto, perché non conoscono i veri benefici dello stare in natura, mentre i genitori di Bulgaria e Romania si mostrano più aperti alla possibilità dello sporcarsi, sperimentare e scoprire attraverso il gioco in natura o correre il rischio di intemperie”.
“Queste giornate ci hanno permesso di confrontarci anche su temi che affliggono tutta la nostra società europea: la flessione economica, la guerra, il disagio dei giovani, l’abusato utilizzo della tecnologia e come il lavoro in natura e sulla consapevolezza del lavoro in società e in comune possano essere la chiave per superare una struttura societaria futura che probabilmente porterà maggiore pressione sul singolo e sulla famiglia”, concludono le responsabili. Una delle principali finalità del progetto è quella di creare un manuale in quattro lingue europee (più l’inglese): “Tutte noi abbiamo preso consapevolezza degli strumenti e delle metodologie per strutturare una programmazione didattica outdoor e anche i genitori hanno acquisito una sensibilità per le attività all’aperto dimostrandosi meno timorosi e disponibili alla collaborazione fornendo materiali che hanno racconto e assemblato con i loro bambini”.
La Bottega Dei Talenti in collaborazione con il progetto agriecologico Casale Ponte Sodo e la progettista Federica Mancini hanno creato un clima di accoglienza per mettere a confronto culture diverse che hanno lo stesso intento quello di educare i bambini alla natura.