Riceviamo e pubblichiamo
È stato presentato l’8 febbraio nella sala conferenze della Provincia di Viterbo il piano sociale del Lazio “Prendersi cura, un bene comune”. Il consigliere regionale (Pd) Enrico Panunzi e l’assessore alle Politiche sociali, welfare ed enti locali, Alessandra Troncarelli hanno illustrato il documento che mette a disposizione 524 milioni di euro tra risorse statali e regionali per le politiche sociali, a cui si aggiungono i fondi europei del Fondo sociale europeo (Por Fse) pari a 132 milioni di euro, per un totale di 656 milioni di euro.
Erano presenti il consigliere comunale Francesco Serra e il direttore generale dell’Asl di Viterbo Daniela Donetti. Grande la partecipazione del mondo del volontariato, del sociale e della sanità di Viterbo e della Tuscia. Tra il pubblico anche molti rappresentati delle istituzioni locali.
“È un piano contro le disuguaglianze sociali e la povertà, che restituisce centralità alla persona e che arriva dopo 19 anni dalla legge 328 e dopo la legge 11 del 2016 – ha affermato il consigliere regionale Panunzi -. Un passo fondamentale per migliorare le politiche della Regione a sostegno delle fasce di popolazione più deboli. Si va a rispondere ai bisogni concreti dei territori, facendo riferimento alle situazioni reali sociali ed economiche grazie a lungo lavoro di confronto con enti, istituzioni e associazioni di tutto il Lazio. Un ringraziamento va ai colleghi consiglieri e all’assessore Troncarelli per il lavoro proficuo svolto in questi mesi”.
“Il piano sociale – ha dichiarato l’assessore Troncarelli – è lo strumento di cui si è dotata la Regione Lazio al fine di creare le condizioni per un facile e omogeneo accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie di qualità. Il nostro scopo è favorire l’inclusione sociale e pari opportunità per tutti, assicurando l’erogazione nonché la distribuzione efficiente di servizi ai cittadini, al di là del luogo di residenza”.
L’assessore Troncarelli ha quindi aggiunto: “I distretti socio-sanitari costituiscono le sedi naturali per una seria integrazione socio-sanitaria, sia per quel che concerne il perseguimento dell’omogeneità territoriale, sia come punto di snodo tra il sistema delle prestazioni sociali e il sistema di quelle sanitarie. Per rendere ancora più efficace la nostra azione tra le competenze assegnate dal piano sociale ai distretti rientrano anche il monitoraggio e la valutazione dei risultati. Intendiamo così migliorare e correggere la programmazione sociale in funzione del fabbisogno reale, per stare concretamente accanto alle persone più vulnerabili”.
Il piano prevede maggiori risorse per il superamento della povertà e per questo, saranno potenziati i servizi per le persone anziane, in particolare quelli di semiresidenzialità e di assistenza domiciliare, così come saranno rafforzati i servizi per le persone con disabilità, con l’obiettivo di superare l’isolamento e l’emarginazione.
I fondi regionali saranno utilizzati per gli interventi a favore di minori a rischio, supportando maggiormente le famiglie affidatarie e incentivando la rete dei centri famiglia. Come già delineato dalla legge regionale 11 del 2016, il piano fa propri i cosiddetti “obiettivi di servizio” per razionalizzare, consolidare e migliorare il sistema integrato dei servizi e degli interventi sociali e socio-sanitari in tutta la regione. Sono previste misure specifiche per l’infanzia e i minori, la disabilità, gli anziani, le famiglie e la genitorialità, i soggetti a rischio di esclusione, come i migranti e i detenuti, le donne vittime di violenza.