Sei gol, tre per tempo, senza subirne alcuno ed il gioco è fatto. Nell’ultima amichevole precampionato la Viterbese di patron Camilli fa una passeggiata di salute sulla Corneto e aiuta lo staff tecnico cornetano a “evidenziare” punti deboli e limiti di una compagine, ancora in itinere, la quale, tenuto conto dell’enorme caratura tecnica dell’avversario, mette in luce anche qualche spunto di pregevole gioco.
Tanto per cominciare, i primi venticinque minuti di gara sono un punto di partenza su cui lavorare, poiché gli etruschi tengono testa con ordine ed intelligenza alle folate offensive viterbesi e riescono anche a costruire qualcosa in attacco. Solo a partire dal secondo gol la squadra poco a poco subisce un vero e proprio “sfaldamento” e rivela due volti: quello dei giovani che continuano a lottare e non si danno per vinti e quello di alcuni “senatori” che mollano gli ormeggi inaspettatamente troppo presto mandando la squadra alla deriva.
Buona la prova dei due portieri che si sono alternati ma entrambi dovrebbero farsi sentire di più in campo, per aiutare ad apportare quegli aggiustamenti che solo da una prospettiva “interna” al rettangolo di gioco sono possibili in tempi rapidi. La differenza di caratura tecnica è fin troppo ovvia: la Viterbese è stata costruita per vincere un campionato di Eccellenza, la Corneto per ben figurare in un campionato di Promozione.
Le premesse non mancano. Ma per vincere a questo gioco, bisogna correre. Tanto.