(s.t.) La cerimonia di firma del protocollo d’intesa tra Comune di Tarquinia ed Arsial è una passerella per buona parte della politica provinciale, all’immediata vigilia dell’avvio della campagna elettorale per la Provincia di Mauro Mazzola: anche in virtù della subito successiva apertura della corsa elettorale a Viterbo, a Tarquinia arrivano in tanti. A partire da Zingaretti, che assieme al primo cittadino tarquiniese è la vedette del pomeriggio.
“Dopo tanti anni, tanti sacrifici e tante persone che ci hanno aiutato a creare qualcosa di utile per la società e per i comuni, siamo alla firma di questo protocollo con Arsial per la cessione al comune dei locali destinati a diventare un centro polivalente di protezione civile, con Vigili del Fuoco VVFF, Protezione civile, 118 e tante altre strutture per la sicurezza del cittadino”. Inizia così il suo discorso Mauro Mazzola, che inizia in casa a scaldarsi per la presentazione a Viterbo di poche ore dopo. “Ho tanti ringraziamenti da fare – prosegue – a partire dal presidente Zingaretti, che oggi è venuto ed ha potuto vedere la forza del volontariato e le condizioni delle strutture del centro; un grazie va anche all’amministratore unico di Arsial, Antonio Rosatil: ci siamo capiti immediatamente e subito, assieme, ci sono venute le idee per realizzare questo progetto”.
“Ma il ringraziamento più grande – aggiunge – voglio rivolgerlo ai volontari della Protezione civile di Tarquinia, che nel giro di cinque giorni hanno ripulito quell’area. Ormai, con la spending review, riusciamo a garantire servizi anche d’emergenza solo grazie all’opera ed alla collaborazione dei volontari, che con il loro impegno – come dimostrato nei giorni delle alluvioni o delle calamità atmosferiche, ci permettono di risparmiare centinaia di migliaia di euro, con un lavoro straordinario, giorno e notte”.
“Ora il primo maggio torna, su dodici ore, il presidio dei Vigili del fuoco a Tarquinia. È un servizio necessario: da quando è stato sospeso, sono accaduti due incidenti importanti, uno in un appartamento – c’era anche una consigliera regionale che si è resa conto cosa vuole dire non avere i Vigili del fuoco a Tarquinia, però solo in quel momento – e uno il giorno di Pasqua”. “Che i Vigili del fuoco debbano arrivare da Viterbo non comporta solo ritardo e pericolo per i nostri cittadini, ma anche rischio per il personale stesso, costretto a dei rischi con i mezzi per raggiungere il prima possibile le zone più lontane. Serve, perciò, un decreto per un distaccamento permanente. Tarquinia ha diritto ad averlo, perché risulta fuori gioco rispetto ai tre presidi ora presenti del viterbese e dobbiamo insistere col governo affinché ce lo faccia”.
“È una buona giornata per Tarquinia e il territorio. – spiega Rosati, amministratore Arsial –L’Agenzia è al servizio della comunità e con questa operazione proviamo a dimostrarlo. Si tratta, fra l’altro, di una realtà che – con l’aiuto del comune che dovrà aiutarci con un cambio di destinazione d’uso – in parte sarà destinata ad un grande progetto di produzione: a giugno usciremo con un bando: quello stabile potrà diventare magari un caseificio, o comunque un progetto di lavoro, produzione, esaltazione della produzione locale come fatto in tante altre realtà”.
“Oggi è una giornata importante – le prime parole del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti – perchè inizia a nascere il secondo polo integrato della sicurezza nel Lazio, un luogo nel quale convergono gli apparati dello stato che si dedicano alla sicurezza e alla serenità dei cittadini. Sono, questi, progetti sperimentali d’integrazione che spesso risolvono i problemi permettendoci di ottimizzare le risorse. Poniamo fine all’idea di stato, che il cittadino odia, che taglia gli investimenti e lascia marcire i beni pubblici: aver dialogato con le istituzioni ed aver trovato il meglio per il territorio significa aver messo in campo la buona amministrazione, guidata dall’interesse generale”.
“Trovo incomprensibile che da anni quella struttura fosse lasciata all’incuria – conclude Zingaretti – al degrado ed ai costi: incredibile che si buttino soldi per sostenere il degrado. Ora torna ai cittadini e con questa operazione, spendendo di meno, offriamo maggiore servizio ai cittadini, grazie all’ottimizzazione della spesa, e scommettiamo anche sul lavoro, come spiegava Antonio Rosati, con il recupero di un manufatto industriale in decadenza e chiuso per dieci anni per produrre nuova economia”.