Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Direttore,
ho letto con stupore la lettera inviata dal Sig. M.A. e da lei pubblicata, in cui si formulano gravi quanto generiche e infondate accuse nei confronti della scuola che dirigo, di un suo non meglio precisato insegnante e soprattutto della mia persona.
Non intendo polemizzare a mezzo stampa o sui siti online, né con il sig. M.A. né con altri. Tuttavia non posso esimermi dal precisare almeno alcune cose, per evitare che i suoi lettori riportino un’impressione errata di fatti e circostanze.
Il sig. M.A. è stato ricevuto a scuola tutte le volte che ne ha fatto richiesta ed anche pochi giorni fa, per ben due volte in tre giorni. Ha avuto la possibilità di incontrare gli insegnanti, da lui “chiamati in causa”, e di parlare con loro. Questo non implica che possa esigere di dettare la sua verità e che non avendo ottenuto quel che voleva si adoperi nel disinformare la pubblica opinione.
Non ho la pretesa di insegnare al sig. M.A. come debba educare il figlio. Ho però il dovere di esigere che i comportamenti a scuola siano rispettosi dei regolamenti scolastici e delle regole della convivenza civile, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dovuto a tutto il personale scolastico e agli studenti. So bene che il mio ruolo e quello della istituzione che dirigo non consentono di mettere in piazza fatti, date e circostanze: elementi valutabili, eventualmente, in altra sede e per altri fini.
Non intendo, dunque, prestarmi a questa modalità mediatica di confronto; non risponderò ad ulteriori attacchi, riservandomi ovviamente ogni iniziativa di tutela qualora egli continuasse la, non costruttiva, “campagna” intrapresa.
Laura Piroli
Dirigente Scolastico
I.I.S.S. “V. Cardarelli” Tarquinia