Riceviamo e pubblichiamo
Il sindaco Mazzola, non avendo nessuna giustificazione per i suoi comportamenti contradditori, continua a rilasciare dichiarazioni incoerenti, al limite del puerile. “Fanno le proprie riunioni chiuse ma poi pretendono dagli altri lo streaming” afferma il primo cittadino riferendosi al Movimento 5 Stelle non riuscendo a distinguere la differenza tra la riservatezza di riunioni nell’ambito delle attività di una fazione politica e l’aspetto pubblico e istituzionale di un Consiglio Comunale.
Straparla di “democrazia” Mazzola ma, con ogni probabilità, lui, nonostante si avvicini ad un’età nella quale la maturità e la saggezza dovrebbero prevalere sull’impeto degli istinti, non sa né come sia fatta né come si onori dato che, solo per citare un esempio delle sue carenze in materia, dimostra di essere “allergico” ad ogni critica e tende a censurare le opinioni di cittadini non “allineati”.
Mazzola, un paladino e un sostenitore di quel PD filo-berlusconiano oggi rivelato alla luce del sole, un amministratore che dal “ berlusconismo” d’accatto trae, oltre che la smodata abitudine di raccontare tutto, meno quel che nuoce: l’ignominia degli annunci elettorali su 5.000 posti di lavoro, sulla “trasparenza” e quanto altro di strillato ma, che, nelle vere intenzioni, non è neanche immaginato.
Il “primo cittadino” si mette a “fare la morale”: a chi? Al Movimento 5 Stelle che “espelle” chi vuol essere espulso? E non si accorge il Mazzola della miriade di espulsioni nel PD che è, appunto, il suo partito? Sappia, se non lo sa, che la lista dei piddini cacciati sta raggiungendo l’ordine delle centinaia ma, ovviamente, non ne può dare notizia: dovrebbe certificare che le “dittature” di cui va cianciando, magari, sono proprio a casa sua. Provi ad interpellare l’On. Marianna Madia (PD) per qualche chiarimento in merito a queste dichiarazioni: “A livello nazionale nel Pd ho visto piccole e mediocri filiere di potere. A livello locale, e parlo di Roma, facendo le primarie parlamentari ho visto – non ho paura a dirlo – delle vere e proprie associazioni a delinquere sul territorio” (fonte: “L’Huffington Post”) .
Oppure, a proposito di “giustificare il proprio lauto stipendio”, piuttosto che sentire la singola voce del Consigliere regionale tarquiniese del M5S (Silvia Blasi, che se lo è ridotto a favore della piccola e media impresa), provi a sentire come lo giustificano quelli dei consiglieri regionali del PD e, per maggiore affinità territoriale, quello del Consigliere Enrico Panunzi, che cumula, oltre l’indennità (intera) da consigliere, anche quella da presidente della sesta Commissione Consiliare.
Lo faccia Mazzola, può chiedere, dovrebbe godere di una certa confidenza con i suoi “amici”, si informi e riferisca al popolo pagatore, quello che dovrà pagare anche le salatissime bollette dell’acqua che in questi giorni stanno piovendo come grandine sulla testa degli utenti tarquiniesi. Spieghi ai cittadini, se può, il perché la maggioranza da lui capeggiata, ha bocciato la mozione del M5S per la riduzione dei costi per l’acqua che non era potabile. Chè si debba pagare l’arsenico che abbiamo ingerito in questi ultimi anni?
M5S Tarquinia