Riceviamo e pubblichiamo
Pitigliano è tra i Comuni penalizzati dalla recente revisione del Mipaaf, in quanto non è stato confermato nell’elenco delle “aree soggette a vincoli naturali significativi diverse dalle zone montane”. Il sindaco Giovanni Gentili e il consigliere comunale con delega all’agricoltura Massimo Ulivieri sono preoccupati per l’impatto che questa nuova classificazione potrà avere sull’agricoltura locale e chiedono, pertanto, l’intervento della Regione per ottenere la convocazione della conferenza Stato -Regioni. Il sindaco di Pitigliano, avanza, inoltre la proposta di prevedere almeno una fase transitoria di 2-3 anni per dare la possibilità alle aziende interessate di adeguarsi.
Ma cosa comporta nel dettaglio questa revisione? “Si tratta di cambiamenti sostanziali – commenta il consigliere comunale Massimo Ulivieri – per le caratteristiche stesse della nostra agricoltura, caratterizzata da piccole aziende condotte da agricoltori che spesso svolgono anche un altro lavoro per integrare il reddito. Se fino ad oggi, per il riconoscimento della qualifica di imprenditore agricolo professionale era sufficiente dedicare all’attività agricola il 25% delle ore lavorative annuali, con l’esclusione di Pitigliano dalle aree soggette a vincoli naturali significativi, sarà necessario dedicare il 50% delle ore lavorative annuali all’attività agricola per il riconoscimento della qualifica. E già questo è di per sé un primo significativo cambiamento. L’altro aspetto è l’impresa agrituristica: nelle zone svantaggiate si può dedicare a questa attività il 50% delle ore lavorative totali registrate dell’azienda agricola. Uscendo dalle zone svantaggiate l’attività agrituristica dovrà incidere al massimo per il 25 % sul monte ore totale dell’azienda agricola”.
“Guardando più avanti – aggiunge il sindaco Giovanni Gentili – l’incidenza nel medio termine si farà sentire anche sulla prossima programmazione del PSR (2021-2027). Fino ad oggi alle nostre aziende, ricadendo in zone svantaggiate, veniva attribuito un maggior punteggio in graduatoria. Un ‘privilegio’ che con la nuova classificazione perderanno. Su questo aspetto abbiamo sicuramente almeno un paio di anni di tempo per fare una valutazione in ordine ai parametri di attribuzione dei punteggi insieme all’Autorità di gestione. Essendo uno stato di cose difficilmente reversibile, dobbiamo gestirlo bene e procedere con ordine. Prima di tutto, rispetto alla conseguenze immediate, chiediamo di venire incontro ai territori interessati da questa modifica: secondo noi sarebbe opportuno prevedere almeno una fase transitoria di 2-3 anni per dare la possibilità alle aziende interessate di adeguarsi. Avanzeremo questa proposta nelle sedi opportune. Nel frattempo chiediamo l’intervento della Regione per ottenere la convocazione della conferenza Stato – Regioni utile ad individuare ulteriori vincoli specifici. Stanno già premendo in questa direzione altre Regioni, come l’Emilia Romagna e la Campania”.