Alle semifinali mancano poco più di tre ore e, con colpevole ritardo (già cicchettato da dirigenti e addetti ai lavori) passo in rassegna anche la seconda partita della serata: tra Ditirambo/Piazza Mercato e Pippaccio&Pietruccio sarà agonismo ma, di certo, condito da amicizia e fair-play.
Tutti, nelle due squadre, si conoscono e frequentano a tal punto da non mettere nemmeno in dubbio la più totale lealtà ed il massimo rispetto. E conoscevano e vogliono bene a Fabrizio tanto da essere tutti perfettamente consapevoli dello spirito del Memorial. E non a caso, per tutto il pomeriggio, allo Chalet è stato un continuo salutarsi di quelli che, stasera, saranno antagonisti in campo.
Partiamo dal Ditirambo, imbattuto e sempre vincente nelle precedenti sette partite. I ragazzi di Zac sono un collettivo “di sostanza”, in grado di gestire o ribaltare qualsiasi situazione, anche le meno piacevoli, sino ad ora lungo il torneo. Chiave della sfida, per loro, potrebbe essere la vena di Fabio Perugini: la squadra è costruita per sostenere anche qualche sua svogliatezza nel recuperare, ben ripagata da lui con giocate e gol imprevedibili e spesso decisivi. Starà poi ai vari Sannino, Cecchelin, Parissi, Bergonzini chiudere e ripartire, ed ad Emanuele Tugurio e Maurizio Pappagone offrirgli minuti di riposo, magari conditi da gol pesanti.
Indiscrezioni dell’ultim’ora, però, parlano di forti tentazioni da parte di mister Zac di sostituire Perugini con il giovane bomber Lodi.
Ad ogni modo, ed ad esclusivo parere di chi scrive, un ruolo fondamentale l’avrà Tiziano Ercolani, sin qui protagonista tra i pali di un torneo di livello straordinario.
Gli uomini di Pippo Cannucci e Peppe Moncelsi, invece, scenderanno in campo forti di un dettaglio non da poco: sono gli unici, tra le quattro formazioni in campo, a “sapere” come si vince il Memorial. I due successi passati, l’esperienza che ne deriva, valgono forse più di ogni altro fattore. Senza considerare il valore aggiunto garantito da Gianluca Ara, da anni in grado di stupire e deliziare la folta platea della Lanterna. Con lui, Marco Bellucci, Massimo “Cacio”, Fabio Moscetti, Luigi Moncelsi, Sandro Bonfranceschi, Alessandro Borzacchi: nomi su cui non serve aggiungere molto altro. E la sfida tra portieri sarà un elemento chiave, vista la presenza tra i pali di Pippaccio di un Alessio Boni spesso pericoloso anche nelle conclusioni dalla distanza.
Al di là delle scaramanzie, delle provocazioni da bar o da blog, le due semifinali paiono impronosticabili. Ai giocatori l’ardua sentenza, ed al pubblico il tifo ed il divertimento.