di Stefano Tienforti
Ritratto di un Direttore
Stefano Tienforti:
“Vivo 24 ore su 24 il ruolo di Direttore”Un bilancio di lavoro (poco) e di vita (parecchia) dopo cinque anni alla direzione de L’extra
Alle otto dormo. Alle nove – spesso – pure. Un caffelatte, un giretto su internet per capire che succede nel mondo e approvare qualche commento, una chiamata a Marco Vallesi per fare il punto della situazione e capire come organizzarci per la giornata: senza agenda però; andiamo a mente, a volte addirittura a braccio.
Poi via ad affrontare gli impegni: due chiacchiere con amici tarquiniesi lungo il Corso, qualche incontro con le aziende locali per contrattare le pubblicità sul sito, una capatina a casa a pubblicare in fretta e furia un comunicato, una riunione di redazione improvvisata di fronte all’edicola di Antonietta e Giuliano o fuori dal Bar Impero; e ancora, le partecipazioni a eventi a manifestazioni, macchinetta digitale al collo, le chiacchierate e i messaggini al cellulare che squilla in continuazione, un’immancabile visita su Facebook.
Tutto con gran calma, senza ansie, sino a notte.
Un vero vagabondo.
“Non so se sono un vagabondo. Sono, però, uno che sta sempre in giro, sempre presente, perché mi piace quello che faccio. Credo che un Direttore, per raccontare al meglio quanto succede in Città, debba cazzeggiare al meglio!”.
Ps: non avendo la faccia tosta di fare mia una brillante idea altrui, confesso che la trovata superautocelebrativa non è mia: l’ho copiata da qui.