Ci sono anche dei protagonisti – positivi – tarquiniesi tra chi è stato coinvolto questa mattina nel blitz civitavecchiese di Striscia la Notizia. Il Mago Casanova, inviato del noto tg satirico di Canale 5, ha infatti di nuovo affrontato il caso dei trasporti per disabili a Civitavecchia – già al centro di un servizio lo scorso febbraio – prendendo come esempio il caso del giovane Fabrizio Airi: se, nel precedente caso, Striscia aveva denunciato le difficoltà del ragazzo nei trasporti nella città portale, stavolta Casanova ha denunciato come al ragazzo non sia garantito nemmeno il trasporto pubblico scolastico.
Un caso finito sin da metà settembre sulle pagine dei giornali, anche quelle del Messaggero: e da lì era giunto all’attenzione di Carlo Marcomeni, presidente di AGA onlus, associazione tarquiniese che si occupa del trasporto dei dializzati anche presso l’ospedale di Civitavecchia. Scoperta la vicenda, Marcomeni aveva contattato il giornale, riuscendo infine a parlare con il padre del ragazzo offrendo la disponibilità dell’associazione a garantire il trasporto a Fabrizio. Che, da allora, può recarsi a scuola grazie alla disponibilità di AGA e, in generale, di Tarquinia, dato che il servizio offerto dall’associazione ai dializzati è finanziato con i soldi del Comune di Tarquinia e da altri sponsor cittadini.
E così, oggi, Striscia, affrontando la notizia, ha voluto intervistare anche Marcomeni, che ha raccontato la vicenda. Una vicenda che, a detta dell’impegno preso davanti alle telecamere dall’assessore e vicesindaco del Comune di Civitavecchia, troverà soluzione entro lunedì: difficile capire come sia possibile, se è vero che sono sei mesi che la famiglia del ragazzo ha fatto richiesta del servizio, invano.
“Non ci sono i soldi”, la spiegazione al termine di un ping pong di responsabilità tra Provincia e Comune, con quest’ultimo che aveva pensato di risolvere il problema con le linee del trasporto pubblico: peccato che proprio Striscia avesse messo in luce come queste non siano a norma e comunque non rappresentino una soluzione adatta al ragazzo. Non tanto come quella offerta, con spirito di solidarietà ed aiuto, da AGA: ma possibile che in Comune, di fronte alle necessità del ragazzo, non si sia provati a trovare una soluzione simile, coinvolgendo l’associazionismo che – anche se da Tarquinia – ha finito per rispondere in proprio?