Dovrebbe interrompersi domani mattina lo sciopero presso l’Isis di Tarquinia per l’ormai celebre vicenda della professoressa di lettere che, per motivi di salute, non è in grado di gestire le proprie classi e che, nonostante tutto, il Consiglio di Stato ha reintegrato a scuola.
A quanto si apprende, infatti, gli studenti – stamani per la quasi totalità rimasti per protesta fuori dall’Istituto – domani torneranno in classe: come spiegano in un comunicato che verrà diffuso domani, la scelta è però solo temporanea e legata al buon senso di voler far comunque riprendere le lezioni. Se, infatti, non giungerà il pronto, auspicato intervento da parte delle istituzioni scolastiche provinciali e regionali (allo stato dei fatti, i responsabili dell’istituto tarquiniese non hanno, infatti, alcun ulteriore strumento da utilizzare), i ragazzi si dichiarano pronti a riprendere la protesta.
A rafforzare la loro posizione, un documento sottoscritto da ben 500 studenti nel quale si denunciano i motivi per cui, a loro avviso, l’insegnante in questione non sarebbe più idonea a preparare le classi a dovere: in base a quanto riportato, essa non intraprenderebbe i giusti programmi delle sue materie, impedendo ai ragazzi di consultare il registro ed interrogandoli su argomenti ancora non affrontati, seminando insufficenze.
Oltre, naturalmente, agli aneddoti ormai arcinoti, dai reiterati appelli alle urle continue – anche nei momenti in cui in classe c’è quiete – sino alle lezioni sull’alfabeto o alla dichiarazione secondo cui le vocali sarebbero sette!
Una vicenda tanto assurda, quella tarquiniese, da aver attirato anche i media nazionali: anche Italia1 stamani ha registrato un sevizio in materia. Per la soluzione, bisognerà attendere i futuri passi delle autorità scolastiche, sperando che il clamore e l’appello al Prefetto di Viterbo del sindaco Mazzola possano accelerare l’iter per una decisione in materia.
E’ apprezzabile, intanto, il buon senso dimostrato dai ragazzi nell’interrompere lo sciopero, preso atto del fatto che il Dirigente scolastico dell’Isis, Nicola Guzzone, poco o nulla ormai poteva sulla vicenda. E anzi, lo scorso anno, con diplomazia e discrezione, il preside era riuscito a riportare la normalità sfruttando tutti gli strumenti a sua disposizione, tanto che ad inizio anno la professoressa risultava impiegata in una scuola a Barbarano Romano; poi l’intervento del Consiglio di Stato che, evidentemente non ravvisando l’incompatibilità ambientale, ha riportato il caos tra le classi tarquiniesi.