Riceviamo e pubblichiamo
“Abbiamo deliberato e prodotto istanza di rimborso per l’ingente importo IMU pagato dall’Università Agraria – esordisce l’Assessore al bilancio Antonio Peparello – Obbiettivo analizzare i profili costituzionali della norma. Nel complesso sotto accusa la generica attuazione, della legge istitutiva, ai terreni agricoli e lo specifico carattere vessatorio se applicata alle proprietà collettive. Abbiamo versato l’intero importo onde evitare quanto accaduto in passato con l’ICI”.
“In questi giorni di campagna elettorale l’argomento è pressoché silente. Nessun impegno concreto per questo territorio viene preso. Non si parla di riduzione delle aliquote, non si parla di inclusione di Tarquinia tra le zone svantaggiate – continua Peparello – La folta schiera di parlamentari che rappresenterà la Tuscia deve pronunciarsi ed impegnarsi sul tema prescindendo dal colore politico. Lo devono ai territori che andranno a rappresentare, al consenso che richiedono, ad un settore, quello agricolo che fa i conti con una crisi senza fine e con l’ennesima stagione difficile. I dati sul gettito IMU parlano chiaro: lo Stato ha incassato molto più del previsto. Buona parte del surplus deriva dai terreni agricoli. Siamo l’unico Ente gestore di proprietà collettive del Lazio a pagare un simile tributo: questa è una vera ingiustizia. La politica non può rimanere indifferente danneggiando di fatto i cittadini di Tarquinia.
Conclude Peparello: “Se non noi, ascoltino almeno il monito della Corte dei Conti sulla pressione fiscale. L’Università Agraria è abbondantemente al disopra del 50%. Se sommate questo ai mancati e tempestivi versamenti dei contributi AGEA e PSR evidente che si fanno i salti mortali per porre in essere finanche l’ordinaria amministrazione. Un problema purtroppo che abbiamo in comune con moltissime altre imprese agricole e non solo. Occorre abbattere la pressione fiscale in generale e con specifico riferimento alle attività produttive”.