di Fabrizio Ercolani
Pd: un direttivo tanto nuovo che già sa di vecchio. Eletto per acclamazione come nuovo segretario Angelo Centini, che già in passato aveva ricoperto tale carica. Spicca la totale assenza di Alessandro Dinelli. Tanti i nomi a sorpresa eletti nel nuovo direttivo, scelti sembra per coprire quelle fratture che di tanto in tanto emergono in maniera neanche troppo latente.
Un po’ come il Velo di Maya, coniato da Arthur Schopenhauer nel suo Il mondo come volontà e rappresentazione, con il quale similmente alla metafora della caverna di Platone l’uomo (e quindi l’intera umanità) è presentato come un individuo i cui occhi sono coperti dalla nascita da un velo, liberandosi dal quale l’anima si risveglierà dal letargo conoscitivo (o avidyã, ignoranza metafisica) e potrà contemplare finalmente la vera essenza della realtà. Una presentazione filosofeggiante che tanto piacerà alla prima grande novità del nuovo direttivo: Attilio Rosati, storico esponente del partito comunista che sicuramente porterà all’interno del partito il suo spirito critico e la sua arguta visione della realtà.
Non potevano mancare anche altri nomi espressione diretta dei principali amministratori del Pd quali Michele Tatulli, Giancarlo Fortunati, Claudia Papalini, Daniele Aiello Belardinelli, Laura Moscetti, Claudia Perugini, Marcello Antony, Claudia Vergari, Enrico Boni, Tiziana Cesarini, Sabina Angelucci e Claudio Sabbatini. Nel Pd c’è poi una parte demandata all’amministrazione, ecco i nominati: A. Palmini, E.Valeri, G.Capitani, A.Blasi, M.Gentili, P. Rabuffi, A. Antonelli, R. Bonelli, A. Boni, F. Bordi, D.Ricci, F. Montesi, tutti con incarichi amministrativi all’Agraria o in comune. Gli amministratori partecipano al Direttivo, ma non al voto quindi se si dovesse arrivare alla votazione plenaria vuol dire che c’è una spaccatura.
Un congresso, quello locale, con una forte coda polemica. Infatti sul suo profilo facebook, il consigliere Marco Gentili, giocando con la canzone “Gli imbroiglioni” di Giorgio Gaber scrive: “Non so voi ma quel Paese, purtroppo, l’ho conosciuto! Dentro un congresso Pd di Tarquinia svolto ieri e finito con 34 voti per Trani, 28 per Egidi, 5 schede bianche e un Direttivo composto da molte persone non iscritte al Partito Democratico e che neanche sono venute al seggio. Il limone restringe mentre quanto avvenuto ieri fa (…). Lascio ampia scelta d’interpretazione. Non dico altro!”