di Riccardo Rubbi
Il nuovo anno parte con il segno meno per il panorama automotive italiano. Secondo il ministero dei trasporti, nel primo mese dell’anno, si registrano circa 134.000 immatricolazioni, in calo del 14% rispetto al gennaio dello scorso anno.
In calo Stellantis (circa 52.000 immatricolazioni, -20% su gennaio2020): -48% Alfa Romeo, +2,2% Maserati, -22% Fiat, -8,5% Jeep, -35% Lancia, -33% Opel, -7% Peugeot, -54% DS, -20% Citroen;
Male il gruppo Volkswagen (20.740 unità immatricolate, -16,5%) -26% Volkswagen, -24% Seat, -37,5% Lamborghini, +3,4% Audi, +5% Skoda;
Cala Tesla (-43% con 56 vetture), Jaguar (-71% con 760 vetture), Land Rover (-58% con 932 vetture);
Cresce Volvo (+6% con 1.560 unità immatricolate);
Bene Mercedes (+14,5% con 5.124 vetture) e BMW e Mini (+1,5% con circa 7.000 unità immatricolate);
Sale Toyota (con 9.000 vetture, di cui 460 Lexus) con un incremento del 18,5% sul 2020;
Bene Suzuki con il 21% in più (3.500 vetture circa);
Male Nissan (-27% con 2.440 immatricolazioni), Honda (-38% con 457 vetture) e Mitsubishi (-52% con 327 unità);
Un podio quasi tutto italiano:
- Fiat Panda -> 12.000 esemplari;
- Toyota Yaris -> 4.300 vetture;
- Lancia Ypsilon -> 4.000 auto;
Finanziamenti a privati stabili, leasing e noleggi -14%. In calo l’usato che registra solo 260.000 mini passaggi in calo del 23,5%.
L’UNRAE, associazione italiana delle case estere, incolpa la tardiva apertura della piattaforma per la richiesta degli ecoincentivi assieme alle misure restrittive dovute al COVID.