All’angolo tra rue de Babylone e rue Monsieur, nel cuore del 7° arrondissement, a Parigi, c’è un tempio in stile giapponese ben noto ai parigini: il cinema La Pagode, rimasto chiuso per quasi 5 anni, è stato acquistato da un americano appassionato di cinema e dovrebbe riaprire entro il 2022.
Costruito nel 1896 dall’architetto Alexandre Marcel, La Pagode è uno dei luoghi più insoliti di Parigi: la sua facciata, i suoi tetti e la sua grande sala sono classificati come monumenti storici, così come il sublime giardino giapponese che lo circonda.
Tutto ebbe inizio nel 1896, quando il direttore di Le Bon Marché, François-Émile Morin, fece costruire l’edificio per sua moglie, che vi organizza ricevimenti sublimi, ognuno più impressionante dell’altro, tra cui una serata in cui la coppia si maschera da imperatore e imperatrice della Cina o una ancora scandita dal ritmo dell’orchestra dell’Opera di Parigi. Sebbene la coppia abbia poi divorziato, il luogo è rimasto una lussuosa sala per feste fino al 1927.
L’ambasciata cinese medita quindi si acquistare l’edificio, ma si ferma a causa della presenza di murali che illustrano la guerra sino-giapponese del 1894-1895 … vinta dai giapponesi! Così nel 1931 la Pagoda fu trasformata in un cinema; chiuso durante la guerra, riaprì nel 1944 e divenne uno dei centri nevralgici della cinefilia a Parigi. Completamente ridisegnato negli anni ’70, a La Pagode furono assegnate due sale, una delle quali era nel seminterrato, dedicata al cinema d’arte e d’essai, e una sala da tè. Nel novembre 2015, La Pagode aveva poi chiuso (forse) definitivamente le sue porte, a causa dell’obsolescenza dei locali.
Ora arriva la buona notizia: acquistato nel 2017 dal cinefilo americano Charles S. Cohen, il cinema dovrebbe riaccendere i suoi proiettori entro l’autunno del 2022! Promotore immobiliare, ma soprattutto appassionato del cinema francese, Charles S. Cohen ha creato, nel 2008, la società Cohen Media Group al fine di produrre e distribuire film indipendenti e film di arte e saggistica negli Stati Uniti. Con l’acquisizione di La Pagode intende intraprendere immensi lavori di ristrutturazione per rilanciare questo luogo leggendario: l’attuale ingresso dovrebbe essere sostituito da un portale di vetro che consente di vedere la facciata e pare ci saranno quattro sale invece di due.
Notizie meno buone, tuttavia, riguardano il giardino de La Pagode, che è stato oggetto di vivaci polemiche alcune settimane fa, al momento del deconfinamento, e per una buona ragione: l’11 maggio, diversi alberi che avevano contribuito alla reputazione del parco sono stati abbattuti, tra questi, un faggio piangente, un gingko biloba e un castagno, tre alberi leggendari del luogo. Un residente locale ha quindi descritto questo atto come “un massacro di uno degli ultimi luoghi della poesia a Parigi”.