Il canal Saint-Martin è sicuramente uno dei posti parigini che, pur non apparendo nella lista delle location turisticamente strafamose, regala piacevoli momenti di pace e sorpresa a chiunque si rechi a passeggiarvi. Dai relax della domenica pomeriggio alle sere d’estate, le sue banchine sono un punto di riferimento per i parigini e una bella scoperta per i turisti. Ma perché è stato creato questo corso d’acqua? Lo racconta su pariszigzag.com Cyrielle Didier.
Il canale di Saint-Martin è, di fatto sia un acquedotto che un canale di navigazione. L’idea della sua creazione risale al XVI secolo, quando Napoleone, nel 1802, decise di creare una rete di canali in grado di fornire acqua potabile ai parigini, ma anche di servire come via navigabile per il trasporto di beni e materiali da costruzione verso il centro di Parigi. Nello specifico, il canal di Saint-Martin iniziò a essere scavato nel 1805 e fu completato venti anni dopo, alla fine del 1825.
Il canale aveva già allora l’aspetto che ha oggi. Composto da nove chiuse, sorge nel Bassin de la Villette, che era ancora solo un villaggio fuori dalla capitale, e sfocia nella Senna, al port de l’Arsenal alla Bastiglia. In breve tempo i distretti attraversati da questo nuovo corso d’acqua si industrializzarono e numerosi laboratori, magazzini e fabbriche si insediarono lungo questo canale che consentiva loro un facile rifornimento di materiali e generi alimentari.
Circa quarant’anni dopo la sua creazione che il canal di Saint-Martin subisce la sua più profonda modifica. A quel tempo, il prefetto Haussmann, progettando di creare Boulevard Voltaire, incontrò un grave problema: la presenza del canale lungo il percorso del futuro viale avrebbe richiesto l’uso di un ponte mobile che avrebbe reso difficile la circolazione delle auto durante le ore di punta. Fu l’ingegnere Eugène Belgrand, “padre” del sistema fognario parigino, a risolve il problema abbassando il canale di 6 metri e consentendo l’installazione di un ponte fisso senza impedire o danneggiare la navigazione fluviale o il traffico stradale. E poiché allora il canale era molto più profondo della carreggiata nella sua parte meridionale, si decise di coprirlo. Nacquero così il boulevard Richard Lenoir, poi il boulevard Jules Ferry. Un puzzle stradale perfettamente risolto che offre oggi splendide passeggiate domenicali grazie alle numerose piazze e mercati stabilitisi lungo questi due viali.
Negli anni ’50, la concorrenza del trasporto su strada portò a un significativo calo del traffico sui canali parigini e a poco a poco le fabbriche, i magazzini e le officine scomparirono. Oggi c’è solo un residuo di questa era: l’imponente fabbrica di carta Exacompta (l’ultima ancora in funzione a Parigi, intra muros) installata in una vecchia centrale elettrica.