Peppe Iacomini, ex portierone e capitano della Corneto Tarquinia, oltre che appassionato ed esperto spettatore del Festival di Sanremo, torna a scrivere per L’extra e ci dice la sua su quanto di canoro, mondano e spettacolare succede sul palco musicale più famoso d’Italia.
Si apre il sipario per la seconda serata del Festival di Sanremo: un Carlo Conti forte dei grandi ascolti del debutto si muove sul palco con la sicurezza di chi ha fatto per l’ennesima volta centro.
Si inizia subito con le prime quattro nuove proposte: la spuntano Chiara dello Iacopo e Ermal Metal (che ho apprezzato particolarmente). Tra i big è Dolcenera ad aprire le danze, mentre è un Eros Ramazzotti in grandissima forma a scatenare il pubblico con brani che ripercorrono la sua straordinaria carriera: “Terra Promessa”, “Adesso tu”, “Una storia importante” fino all’ apoteosi generale quando, sulle note di “Più bella cosa”, bacia la moglie in platea.
La regina Patty Pravo e gli straordinari e sempre originali Elio e le Storie Tese si uniscono ai veterani della prima serata (Stadio e Ruggeri) dimostrando, alle nuove leve, che l’esperienza non si compra da nessuna parte: in particolare, il gruppo milanese ha proposto una canzone geniale dal titolo “Vincere l’odio” composta interamente da ritornelli. Buona, a mio modesto avviso, la prova degli Zero Assoluto anche se è sembrato più un “Assoluto” visto che praticamente è stata cantata quasi tutta da Thomas. Valerio Scanu, Clementino, Neffa, Alessio Bernabei, Annalisa e Francesca Michelin hanno sicuramente bisogno di un secondo ascolto.
La bellezza unica di Nicole Kidman viene offuscata da un super Nino Frassica che, oltre alla solita esilaranza, interpreta da grande artista una canzone che tocca anche il dramma degli immigrati. Il momento più importante della serata é peró senza dubbio quando arriva sul palco il maestro Ezio Bosso che riempie cuori e occhi, sia per la sua emozionante esibizione al pianoforte ma anche e soprattutto per i tanti messaggi di speranza che hanno saputo toccare anche gli animi più duri: “La musica, come la vita si può fare solo in un modo INSIEME” , “La Musica è magia, è per questo che i direttori d’orchestra hanno la bacchetta. Proprio come i maghi!!”.
Tornando alla musica, vanno nella zona a rischio Alessio Bernabei, Neffa, Zero Assoluto e Dolcenera. É un Festival ricco di spettacolo, forse troppo, agli artisti non viene forse data l’importanza che meritano, ma avranno modo nelle prossime serate di farsi apprezzare ancora di più: però forse è proprio questo il vero segreto del grande seguito che sta avendo questa 66esima edizione.
Ultima considerazione personale: da poliziotto penitenziario mi sento di dover ringraziare Carlo Conti per i continui omaggi e riferimenti alle Forze dell’Ordine. A presto… a molto presto.