Peppe Iacomini, ex portierone e capitano della Corneto Tarquinia, oltre che appassionato ed esperto spettatore del Festival di Sanremo, torna a scrivere per L’extra e ci dice la sua su quanto di canoro, mondano e spettacolare succede sul palco musicale più famoso d’Italia.
É la finale numero 66, è l’ultima serata di un festival di Sanremo che a suon di record ha confermato per l’ennesima volta di essere ancora l’evento più atteso dell’anno. Nell’aria si respira emozione, paura ma anche la stanchezza per una maratona iniziata martedì. Carlo Conti appare da rilassato, i grandi complimenti dei giorni scorsi lo rendono fiero del lavoro proposto.
Apre la finale il vincitore delle nuove proposte, un Francesco Gabbani che più che un giovane sembra un artista attempato per la personalità con cui si muove sul palco. Per la cronaca, “Amen” vincerá anche il premio come miglior Testo. Dopo il saluto dei vincitori dello scorso anno, il Volo, in collegamento da New York, viene presentata la grande vincitrice di questo festival: Virginia Raffaele. A differenza delle scorse serate non imita nessuno ma appare agli occhi di tutti con le sue forme e la sua vera voce. Ed è veramente un bel vedere.
Il televoto che si era aperto nella serata di venerdì vede riammessa in gara Irene Fornaciari. Roberto Bolle, in un insolito mix di danza classica e rock, apre la serie degli assi nella manica lasciati per il gran finale danzando sulle note di “We Will Rock You”. Il primo big ad esibirsi è Francesca Michelin. Il secondo grande ospite della serata è la fuoriclasse delle sigle dei cartoni animati Cristina d’Avena, arrivata a furor di popolo sul palco dell’ Ariston per una petizione rimbalzata tra la radio e i social. Tutto il cast fisso sul palco richiede le sue canzoni: “Il valzer del moscerino”, “Kiss me Licia” “Occhi di Gatto” e i “Puffi” per un momento che ci permette di ritornare bambini.
Gli amici di Carlo Conti, Leonardo Pieraccini e Giorgio Panariello, divertono con della satira sul premier Renzi mentre è il grande Renato Zero l’ospite d’onore aspettato da giorni . Si presenta con un medley impressionante: “La favola mia”, “Piu su”, “Amico”, “I giardini che nessuno sa”, “Cercami”, “Il cielo”, “I migliori anni della nostra vita” e a seguire “Triangolo”, “Mi vendo” e chiude con il nuovo singolo, “Gli anni miei raccontami”.
La gara va avanti, tra cambi abito, ringraziamenti e appelli come quello che fa Carlo Conti sui bambini che non dovrebbero mai conoscere il carcere in maniera indiretta solo perché hanno una mamma detenuta. Si chiude il televoto e uno straordinario Beppe Fiorello si esibisce in un monologo di presentazione alla fiction in uscita “Io non mi arrendo” che lo conferma un Attore dalla A maiuscola.
È il momento di decretare il vincitore della 66esima edizione del festival di Sanremo e, dopo che si è aperto nuovamente il televoto per i primi tre, a trionfare sono gli Stadio, che si aggiudicano anche il premio Lucio Dalla dato dalla stampa e il premio come miglior musica. Francesca Michelin seconda e terzi Caccamo e D. Iurato. È stata una grande edizione, ricca di spettacolo e con il giusto mix tra show e concorso canoro. Carlo Conti conferma di essere il nuovo Pippo Baudo, Garko è meglio che si dedichi ad altro.
Grazie a chi ha seguito la rubrica Papaveri… e papere. Il nostro voleva essere solamente un piccolo gioco per permettere di esprimere in righe una passione che dura sin da bambino. Viva Sanremo… e viva i sacrifici che si fanno prima di arrivare al successo riconosciuto da tutti. Gli Stadio sono l’esempio.