Peppe Iacomini, portierone e capitano della Corneto Tarquinia, oltre che appassionato ed esperto spettatore del Festival di Sanremo, giorno dopo giorno ci dice la sua su quanto di canoro, mondano e spettacolare succede sul palco musicale più famoso d’Italia.
Le luci si accendono nuovamente ad illuminare il palcoscenico più famoso d’Italia: dopo il successo della prima serata, Carlo Conti – come auspicavamo – guadagna sicurezza e conduce le danze con molta più naturalezza e convinzione.
Ma la gara, a Sanremo, pretende che a esser protagoniste siano la musica e le canzoni, ed ecco perciò sulla scena susseguirsi i cantanti: prima le nuove proposte – che vedono passare alla fase successiva gli scatenati Kutso e il promettente Nigiotti – quindi i restanti dieci big, per permettere al pubblico di scoprire tutti i brano in gara in questa sessantacinquesima edizione,
Apre un’attesissima Nina Zilli, il cui blues però non convince, e chiude un Moreno carico come sempre (anche se, a fine serata, anche su di lui aleggerà lo spettro eliminazione). Il clou della serata coincide con l’esibizione de Il Volo: sul trio sono da giorni puntati i riflettori e le attenzioni del totoSanremo, confermate dall’ovazione che ne accompagna l’esibizione: ed i tre, con le loro voci, riescono quasi a far sorvolare sulle loro giacche di pelle veramente poco credibili.
Poi sale in cattedra Kekko dei Modà, che non è sul palco come cantante ma è iperpresente come autore: ad eseguire due sue buone canzoni sono Anna Tatangelo e Bianca Atzei, anch’esse condannate dal pubblico al rischio dell’eliminazione.
Breve carrellata sui restanti big: Marco Masini dimostra sempre di essere all’altezza della situazione mentre Biggio e Mandelli più che “idioti” danno l’impressione di sapere il fatto loro, con un pezzo simpatico sullo stile di Cochi e Renato. Irene Grandi abbandona la sua anima rock privilegiando un brano dallo stile sanremese che però al primo ascolto sembra troppo piatto, mentre il favorito Fragola fa un buon esordio e sembra riscuotere successo. Un piccolo inciso su Raf, che salito sul palco farà parlare – soprattutto sui social – più per il suo decadimento fisico che per la canzone.
A mettere d’accordo tutti – maschietti e femminucce – in tema d’estetica ci pensa, però, Charlize Theron, bellissima, mentre la musica torna protagonista con un omaggio a Pino Daniele affidato al talento di Biagio Antonacci, che ricorda il cantautore napoletano interpretandone “Quando”.
Un’ultima annotazione sulle tre vallette, che stentano ancora a decollare: Emma meglio di Arisa mentre Rocio Morales, se evitasse di parlare, riuscirebbe magari a farci apprezzare ancora di più la sua bellezza. Ma è quasi l’una di notte, le luci si spengono sul teatro Ariston e dal divano si passa al letto, perché se Carlo&co domani dormono io devo andare a lavorare! QUI STADIO A VOI STUDIO