Peppe Iacomini, portierone e capitano della Corneto Tarquinia, oltre che appassionato ed esperto spettatore del Festival di Sanremo, giorno dopo giorno ci dice la sua su quanto di canoro, mondano e spettacolare succede sul palco musicale più famoso d’Italia.
È la serata della festa, è il tributo alla musica italiana: la terza serata del Festival di Sanremo edizione 65 vive tra passato e presente, con i venti big in gara chiamati a reinterpretare una cover di un classico della musica italiana. Atmosfera splendida: il clima è quello di chi è felice di esserci e l’emozione dei cantanti sembra uscire dalle casse dei televisori per mescolarsi ai ricordi del pubblico a casa.
Prima della sfilata dei big, lo spazio dell’Ariston è per le nuove proposte: Giovanni Caccamo e Amara raggiungono i Kutso e Nigiotti alla semifinale di domani sera confermando la buona qualità nel concorso riservato alle future promesse.
Pian piano la serata decolla: i partecipanti, suddivisi in quartetti, iniziano le esibizioni e via via, da ogni gruppo, il televoto seleziona l’unico cantante destinato a proseguire questa mini competizione.
Tanti sono i momenti da ricordare nel corso di questa serata carica di talento e melodia. Irene Grandi ritrova finalmente la sua anima rock con una bella versione di “Se perdo te” della regina Patty Pravo, mentre un bravissimo Alex Britti canta con grande intensità e coinvolgimento “Io mi fermo qui” dei Dik Dik. Raf rischia la denuncia da Massimo Ranieri per la sua “Rose rosse”, mentre Gibbo e Mandelli – come era facile immaginare – ricordano Cochi e Renato con “E la vita è la vita”.
Se alto è il livello dello spettacolo canoro, ben congeniate e stimolanti sono anche i momenti d’intervallo alle canzoni: Carlo Conti si collega con la Cristoforetti in diretta dallo spazio, quindi Luca e Paolo anticipano il grande ritorno a Sanremo degli Spandau Ballet. Poi sul palco riparte la girandola di successi i Dear Jack con “Io che amo solo te” vincono la seconda manche e rispondono così alla vittoria nel primo incontro di un bravissimo Moreno con “Una carezza in un pugno”. Negli altri quartetti, Nek vince il suo mini torneo con “Se telefonando”, mentre gli ormai lanciatissimi Il volo trionfano su un “Ti sento” di Annalisa che avrebbe meritato di più. Scontro tra titani nell’ultimo raggruppamento, perché un emozionante Grignani – con “Vedrai vedrai” del grande Luigi Tenco, omaggiato anche da Bianca Atzei con “Ciao amore ciao” – si scontra con Nina Zilli che canta “Se bruciasse la città” e Malika Ayane con “Vivere” di Vasco Rossi: a spuntarla, come accade sempre a Sanremo, a sorpresa vince perà “Sarà per te” di Francesco Nuti, reinterpretata per l’occasione da Marco Masini.
Alla fine della serata le giurie diranno che ad aggiudicarsi il premio Nek, ma meritano un grande applauso tutti gli artisti perché hanno saputo riarrangiare con grande rispetto capolavori che hanno segnato la storia della musica italiana. È stato veramente un bellissimo spettacolo, ma ora tante ninne perché se é vero che Sanremo è Sanremo, è altrettanto vero che il letto è sempre il letto. QUI STADIO A VOI STUDIO