Papaveri e papere: “Sanremo, Barcollo ma non mollo: inizio abbastanza deludente e urge trovare rimedio!”

Peppe Iacomini, portierone della Corneto Tarquinia, oltre che appassionato ed esperto spettatore del Festival di Sanremo, torna a scrivere per lextra.news e ci dice la sua su quanto di canoro, mondano e spettacolare succede sul palco musicale più famoso d’Italia.

Ci sono appuntamenti che scandiscono il tempo e che lasciano poco spazio all’immaginazione. Ricorrenze talmente abituali e familiari che senti come parte di te e a cui non riesci a fare a meno. Il Festival di Sanremo è uno di questi.

Da sempre protagonista assoluto delle televisioni di milioni di italiani, ci ricorda con delicatezza e un briciolo di malinconia che non sei più il ragazzino che cantava  “Non Amarmi” e che purtroppo già è passato un anno da quel “Non mi avete fatto niente” che trionfò nella passata edizione.

E’ la serata numero uno del 69° Festival di Sanremo. La seconda targata Claudio Baglioni. Tanta curiosità e aspettative per una kermesse che “nessuno guarda” ma che registra ogni volta ascolti da capogiro. 

Sul palco, insieme al cantautore romano, una Virginia Raffaele e un Claudio Bisio non troppo a fuoco e da rivedere. Impostati e poco naturali, hanno recitato la loro parte senza infamia e senza lode. Troppo poco per due veri e propri fuoriclasse della comicità Made in Italy.

Maratona lunghissima e interminabile: 24 cantanti in gara per uno spettacolo iniziato alle 20.50 e terminato all’1 e 11 minuti…PRATICAMENTE UN LAVORO PER IL PUBBLICO A CASA.

Il primo ascolto delle canzoni è sempre particolare e merita assoluto rispetto e responsabilità, quindi lungi da me azzardare giudizi superficiali con il rischio di contaddirmi nel corso delle prossime serate. 

Il primo cantante ad esibirsi è stato un emozionato Francesco Renga che, complice forse un problema al microfono e un audio non troppo perfetto, specialmente nella prima parte, non riesce ad incidere come ci si aspettava.

Ultimo, Cristicchi e Irama confermano di essere i favoriti come purtroppo lo saranno anche Il Volo (antichi come sempre), a giudicare dai grandi applausi ricevuti alla fine della loro esibizione. Testo impegnato e lento quello di Daniele Silvestri mentre da dimenticare la prova di Nino D’Angelo e Livio Cori.

Piace una Loredana Bertè in formissima mentre conferma la sua eleganza la sempre impeccabile Paola Turci. Patty Pravo e Briga avranno sicuramente il tempo di rifarsi, soprattuto quando il pubblico riuscirà a scindere il giudizio sulla canzone dal look abbastanza improbabile di quella che fu la ragazza del Piper.

Applausi per i Boomdabash, Nigiotti, Negrita e Nek mentre, come si poteva immaginare, non vengono capiti Motta, Ghemon, Achille Lauro, Ex-Otago e Zen Circus, ma a noi umili rivoluzionari il loro modo di spingersi oltre la classica canzone italiana è piaciuto.

Federica Carta e Shade, Einar e l’ultimo ad esibirsi, Mahmood, forse danno l’impressione di essere ancora troppo giovani per un palcoscenico così importante, ma mai sottovalutare le nuove leve.

Per quanto riguarda gli ospiti, la palma del migliore sicuramente la merita uno straordinario Andrea Bocelli che incanta il Teatro Ariston con “Il mare calmo della sera” cantata insieme al padrone di casa Claudio Baglioni. Il tenore chiude la sua performance con il successo “Fall on me”, interpretato insieme al figlio Matteo che riempie gli occhi del pubblico femminile.

Gli attori Favino e Santamaria si mettono a disposizione dei presentatori ma non saranno di certo ricordati negli annali del Festival mentre Giorgia si presenta con le cover del suo ultimo cd prima della sua canzone sanremese “Come Saprei”. Bella e brava, ma non ha fatto breccia nel cuore di tutti.

Inizio abbastanza deludente. Profilo basso e troppe canzoni dalla non facile collocazione. Qualcosa non ha funzionato, ma gli autori sapranno subito trovare rimedio e apportare quelle modifiche necessarie per dare di nuovo slancio ad una manifestazione che non può assolutamente permettersi scivoloni di questo genere.

Aspettiamo con molta curiosità gli ascolti di questa prima serata e pronti a rimboccarci le maniche perché se è vero che Sanremo è Sanremo, è anche vero che il sonno è il sonno e se deve essere messo da parte ne deve valere di certo la pena. Aspettiamo fiduciosi…