Riceviamo e pubblichiamo
In questi ultimi tempi è sempre più forte l’impressione di avere a che fare con una amministrazione che è priva di un programma organico, che lavora alla giornata, forse concentrata più su pose fotografiche, pasticcini, vecchie storie trite e ritrite che sui problemi veri del nostro paese. Ad ogni consiglio comunale mi sorprendo per l’approssimazione politica con cui si affrontano i vari temi e noto con preoccupazione l’assenza di proposte serie per lo sviluppo e per il lavoro, sostituite da scelte operative che riducono le risorse umane, mortificando le capacità e professionalità presenti.
Uno stile che già sta producendo inconvenienti come le salate parcelle per spese legali nelle nuove cause che il Comune sta subendo come effetto di scelte e procedure discutibili.
Non voglio credere che il governo del paese sia retto da un gruppo di persone che, per evitare problemi e responsabilità, non decide, aspetta suggerimenti e, soprattutto, non risponde. Il rischio è quello di convincersi di detenere il potere assoluto e peccare di arroganza: l’arroganza di non decidere mai su una richiesta o su una istanza, senza avere il minimo rispetto dei cittadini e del loro sacrosanto diritto ad ottenere un provvedimento, fosse anche negativo.
Di fronte a tutto questo, il maggior partito della coalizione che mi sosteneva decide di non fare opposizione – parole dell’attuale o ex (?) segretario – in sostanziale perfetto accordo (aggiungo io) con questa Giunta e in appoggio dichiarato con il Sindaco Caci.
Il PD nulla dice sulla cessione del Piazzale del Fiora, non si espone sulla vicenda del Biogas, non si fa sentire sulla questione della Maratonda e sul CDA della Fondazione “Solidarietà e Cultura”, abbandona a sé stessi tutti i progetti culturali, si disinteressa della gestione del Parco di Vulci, niente propone in tema di occupazione e lavoro, accetta passivamente la scelta di avere solo mezzo Segretario Generale e appare d’accordo con le recenti assunzioni, con la poco chiara ristrutturazione della scuola di Pescia, con la finta trasparenza, con le tante parole al vento, con le mancate risposte.
Scollegato da quelle che sono le esigenze anche primarie della gente di Montalto e Pescia, disinteressato all’attività consiliare del gruppo di riferimento e dei suoi stessi due eletti, privo di volontà propositiva e positiva, il locale PD utilizza le proprie energie solo per risolvere i suoi affarucci interni, in una continua tensione inetta e disgregatrice.
Spiace doverlo affermare ma fin quando sarà questa la situazione, il PD può andare da solo: io da oggi, mi dichiaro indipendente.
Paola Peruzzi