Riceviamo e pubblichiamo
Le polemiche a tutto campo sugli eventi estivi, non fanno bene alla Città. Questo clima ipercritico, verso tutti, sminuisce anche quegli eventi che al contrario stanno dando nuovo lustro a Tarquinia. È giunto il tempo che la politica e le istituzioni facciano la loro parte, favorendo un percorso diverso improntato su programmazione, trasparenza e opportunità, riducendo le occasioni di scontro e smorzando i toni.
Le scarse risorse a disposizione, figlie della serie di gravi tagli voluti dal Governo Centrale, a scapito degli Enti Locali, impongono un ruolo diverso per le realtà pubbliche. Fondamentale indire bandi pubblici ad inizio anno, che sappiano premiare lo spirito di iniziativa fissando da subito criteri, budget e regole per la concessione di contributi, partnership e patrocinio che deve tornare ad essere una sorta di bollino di qualità e non concesso a chiunque lo richieda.
Serve regolamentare, controllare e incentivare, sottraendo all’Ente pubblico l’organizzazione diretta, con annessi “espertoni” lautamente pagati, fondamentale premiare la capacità organizzativa e la professionalità con particolare attenzione alla vitalità delle associazioni locali. La politica deve spogliarsi dell’arbitrio e porre regole che siano chiare.
Doppio il vantaggio: premiare la qualità degli eventi proposti e una programmazione efficace che renda possibile una promozione vera e utile, assurdo che la stessa avvenga a stagione in corso. Qui lo sforzo degli Enti Pubblici deve essere massimo, promuovere la città attraverso i suoi attrattori culturali e gli eventi capaci di generare indotto e opportunità è il vero compito che spetta alle realtà istituzionali.
Meno situazioni ma ben coordinate e organizzate. Strategico in quest’ottica il ruolo dei privati e delle imprese che non possono più delegare totalmente al pubblico la vitalità di un’intera città. Le polemiche allontanano e generano negatività, occorre fare sistema per difenderci dalla crisi e razionalizzare la spesa, consapevoli che non si può accontentare tutti.
Armando Palmini
Consigliere Università Agraria di Tarquinia