Riceviamo e pubblichiamo
In riferimento all’articolo riguardante l’accorpamento dei reparti di Ortopedia e Chirurgia Ospedale, vistosi tirata in causa quale componente di minoranza e visto il ruolo di medico che riveste replica alle affermazioni del Sindaco Mazzola: “Forse Sig. Sindaco, non ricorda bene, ma il gruppo politico di cui faccio parte, in periodo preelettorale è stato il primo a denunciare pubblicamente la grave carenza di personale medico e paramedico con imminente rischio di accorpamento dei reparti e conseguenti pesanti disagi sia per il personale stesso già costretto a estenuanti turni lavorativi sia per i pazienti data la probabile ed inevitabile riduzione delle attività ambulatoriali. Abbiamo sostenuto altresì come la sopravvivenza del nostro Ospedale fosse frutto di un lavoro costante e duro di tutto il personale che con grande senso del dovere era comunque riuscito a garantire i”numeri” in termini di produttività, sottoposti a continue verifiche da parte della Regione e che proprio grazie a questi risultati se ne era scongiurata la chiusura. Non mi sembra fossero falsità quelle asserite piuttosto la dichiarazione e la previsione di fatti che di lì a poco sarebbero avvenuti. Non bastava certo, seppur cosa ben fatta perché sicuramente a beneficio della cittadinanza, la donazione di macchinari ai vari reparti per risolvere problematiche ormai cronicizzate giunte all’attenzione della popolazione solo in periodo elettorale. I macchinari senza l’ausilio di personale specializzato e dedicato di certo non possono funzionare. Ora Lei vuole addossare la responsabilità dell’attuale situazione sulla minoranza e sulla sottoscritta, tacciandoci di inerzia e pretendere che risolviamo quanto in cinque anni di precedente amministrazione la maggioranza stessa con tre figure mediche sedute sulle sedie consigliari, non è stata in grado di fare. Perché allora, Sindaco, non si rivolge ai suoi collaboratori sanitari, quelli che lo hanno aiutato ad essere eletto, in tutto sei tra la precedente e attuale tornata elettorale e non gli chiede perché non lo hanno informato sulla reale situazione del nostro Ospedale e non si sono adoperati, specialmente in periodo elettorale, per sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che di lì a qualche tempo si sarebbe verificato invece di gettare fumo negli occhi e promettere infermieri, addirittura dieci, in tempi brevi, pur sapendo che alla fine la verità sarebbe venuta a galla. Magari la popolazione tarquiniese ci avrebbe aiutato mobilitandosi, come aveva già fatto egregiamente quando si era ventilata l’ipotesi di chiusura. Forse erano troppo impegnati , come Lei asserisce, ad “agitarsi in cerca di voti per essere eletti”: sicuramente la sottoscritta non si riconosce in questa frase da lei pronunciata, spero dettata dal nervosismo, perché sono ben altre le cose che la agitano e la preoccupano, sicuramente più importanti, come quello di salvare vite umane lavorando in condizioni di estrema difficoltà e precarietà, in urgenza, spesso di notte dopo una già estenuante giornata di lavoro, senza l’ausilio infermieristico e con un solo tecnico, nel mio caso radiologo, che svolge spesso più mansioni contemporaneamente. Tuttavia nulla è più ripagante dell’essere coscienti di aver comunque fatto sempre il proprio dovere mettendo a disposizione di tutti la propria professionalità, nel massimo delle proprie possibilità, anche in condizioni avverse. Ed è proprio il senso di responsabilità che accomuna medici e paramedici che ha consentito alla popolazione di Tarquinia di usufruire in questi anni di un’assistenza ospedaliera di tutto rispetto nonostante i tagli e la crisi economica regionale. Apprezzo lo sforzo, Sindaco, che sta facendo in questi giorni per colmare quella voragine che si sta aprendo sotto i nostri piedi ma non credo sia la strada giusta quella da Lei intrapresa, soprattutto quella della polemica piuttosto che della collaborazione; non condivido le proposte che Lei fatte per risolvere i problemi del nostro Ospedale perché le ritengo ineseguibili e inaccettabili anche dalla Regione; io personalmente e la minoranza di cui faccio parte ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo perché insieme si possa trovare una corretta strategia per tentare di salvare la nostra sanità locale evitando polemiche inutili e poco costruttive.”
Dott. Laura Voccia Gruppo UDC Tarquinia