Riceviamo dal Partito Comunista Italiano – Federazione di Viterbo e pubblichiamo
Sabato mattina, l’annunciato “abbraccio” dei cittadini a difesa dell’ospedale di Tarquinia c’è stato. Un successo. Perchè il gelido vento non ha fermato le centinaia di persone scese a difesa dell’ospedale in piazza e attorno agli edifici in catena umana.
“A noi sembra estremamente chiara la situazione e le scelte e azioni da condurre che abbiamo perseguito e perseguiamo: per difendere l’ospedale di Tarquinia, per la sanità pubblica. – così si esprime, a ridosso dell’ennesimo momento di lotta per l’ospedale, Luigi Caria, segretario provinciale PCI di Viterbo -. La denuncia più volte indirizzata verso eletti indifferenti e deferenti verso politiche sanitarie regionali che pavidamente hanno sposato l’azzeramento dell’ospedale, il colpire la sanità pubblica, ma senza dirlo, alla chetichella. Non ci stiamo, e lottiamo per invertire questo stato di cose. Sono sacrosante, oltre che totalmente condivise, le richieste proclamate dal movimento di lotta: rafforzare il pronto soccorso anche dal punto di vista diagnostico e specialistico; riaprire il reparto di ortopedia per farlo tornare all’eccellenza che ha rappresentato fino a pochi mesi fa; spendere i fondi stanziati da quasi due decenni e mai utilizzati per migliorare la struttura e renderla più efficiente e funzionale per le esigenze del territorio; denunciare i silenzi della dirigenza ASL di fronte alle domande legittime del Movimento che vuole sapere, perché ha il diritto di sapere. – continua il dirigente comunista – Non solo questo, l’azione complessiva è anche di vigilanza perchè non si impoverisca ulteriormente il nostro presidio ad esempio del reparto di medicina e dell’ambulatorio oncologico. Coerentemente, abbiamo sostenuto, a fianco del movimento di lotta, queste stesse posizioni sia contro questa giunta e consigliatura regionale, sia contro la precedente. Per questo bene pubblico prezioso, pur individuando responsabilità politiche, esse vanno attribuite tanto agli attuali schieramenti che a quelli precedenti. Confidiamo – conclude Luigi Caria – che questa unità di popolo, che si sostanzia della solidarietà reciprocamente manifestata con i lavoratori ospedalieri tutti e con le associazioni di aiuto e volontariato, continui con la stessa forza ed efficacia mostrata fino ad ora. Per conto nostro i cittadini ci troveranno qui al loro fianco: a difesa della sanità pubblica, a difesa dell’ospedale di Tarquinia.”.