Riceviamo e pubblichiamo
La Polveriera Guzman sarà la sede dei mosaici di villa Settefinestre. E’ stata sottoscritta la convenzione tra il Comune di Orbetello ed il Fai, il Fondo Ambiente Italiano, la fondazione privata senza scopo di lucro, che si è impegnata attraverso il Gruppo Fai Maremma a contribuire al restauro e alla valorizzazione di questi mosaici con una raccolta pubblica di fondi di 10mila euro raccolti nell’ambito del progetto nazionale “Puntiamo i riflettori”.
A siglare il documento sono state il sindaco di Orbetello Monica Paffetti e la referente del Gruppo Fai Maremma, Laura Cibrario Frazan.
“La convenzione – spiega il sindaco Monica Paffetti – di fatto formalizza la collaborazione avviata circa un anno fa tra il Comune di Orbetello e il Fai, per il restauro e la musealizzazione dei mosaici rinvenuti nella villa romana di Settefinestre durante gli scavi degli anni 80. Questi manufatti di rara bellezza e di grande valore archeologico sono rimasti chiusi per 40 anni nei magazzini dell’amministrazione comunale, in attesa di essere restaurati. Il loro recupero e la conseguente esposizione a Orbetello, al piano terra di uno degli edifici più belli e preziosi della città – la Polveriera Guzman – sarà un importante obiettivo raggiunto in termini di valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico locale e di promozione turistica.”
Con il progetto “Puntiamo i riflettori” il Fai e il Gruppo Maremma si sono impegnati a raccogliere i fondi per contribuire alle operazioni di restauro dei mosaici. Il Comune di Orbetello dovrà predisporre il progetto di restauro in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Toscana concessionaria dei mosaici.
La villa romana Settefinestre è un sito archeologico situato nella frazione di Giardino, tra Orbetello e Capalbio. Il presidente nazionale del Fai Carandini l’ha definita “La via col vento dell’antica Roma, con gli schiavi che lavoravano organizzati in squadre. Era una ricca abitazione padronale circondata da distese di grano, viti e olivi, e tante casupole basse per la manodopera addetta alla campagna”.