Stasera, prima della finale, saremo tutti intorno al campo, in piedi, in silenzio. Chi ha avuto il piacere di conoscerlo lo sentirà vicino, presente, felice. Chi, invece, non ha potuto mai incrociarlo, si chiederà che persona speciale dovesse essere un ragazzo per il quale, dopo tredici anni, vive ancora in maniera tanto forte l’affetto, l’amicizia, la stima dei tanti che – più fortunati – hanno potuto passare con lui i momenti della vita.
Poi il fischio d’inizio darà il via ad una finale speciale, probabilmente la più emozionante delle tredici che, sin qui, hanno disegnato l’albo d’oro di questo torneo. Cinquanta minuti con il fiato sospeso per decidere il vincitore di un’edizione equilibratissima. Infine la premiazione, e qualsiasi cosa sia successa sul campo, sarà un piacere essere assieme a salutare i partecipanti ed omaggiare i vincitori.
Il bello è che, in realtà, in quel momento, il Memorial non finisce, perché ormai è qualcosa che dura un anno intero: e non solo nel rinnovamento delle squadre o negli sberleffi tra giocatori o sostenitori, ma anche – soprattutto – in tutte quelle amicizie che sul campo, in queste estati, sono nate, si sono rafforzate o ritrovate; o in quegli aneddoti che saranno per sempre splendidi ricordi per chi li ha vissuti.
Intanto, però, godiamoci una bella finale e, come sempre, vinca il migliore!