Lo aveva annunciato a mezzo stampa, alla vigilia della Befana, l’assessore Ranucci, lo ritroviamo negli atti ufficiali (uno e due) sull’albo pretorio del Comune: a breve – fatti salvi i tempi tecnici per approntare le adeguate soluzioni logistiche – a Tarquinia entrerà in vigore un nuovo piano del traffico che, come principale novità, presenterà la creazione di nuove aree pedonali.
In particolare, ad essere interessate dalla proposta di viabilità portata in giunta da Ranucci sono piazza Matteotti e via Garibaldi, che saranno completamente interdette alle auto, la prima con l’esclusione di una carreggiata lasciata libera per raggiungere via San Giuseppe, l’altra per il tratto che va dal Corso sino a via dello Statuto. Saranno escluse al traffico “H24” anche piazza Soderini e via Setaccioli – oltre al tratto di via Vitelleschi che serve a raggiungerle –, piazza Trento e Trieste sarà transitabile ai soli veicoli delle Forze di Polizia mentre ci saranno nuovi orari per il passaggio lungo corso Vittorio Emanuele (sempre transitabile dal primo gennaio al 31 marzo, dal primo aprile al 15 giugno e dal 16 settembre al 31 dicembre sarà isola pedonale dalle 16.30 alle 19.30, mentre dal 16 giugno al 15 settembre dalle 17 alle 20.30; in concomitanza con il mercato settimanale del mercoledì sarà chiuso dalle 6 alle 14).
Al di là dei chiarimenti e degli aggiustamenti che fisiologicamente dovranno essere necessari, pare una soluzione abbastanza soddisfacente per limitare sia il traffico nel centro storico cittadino, sia per contrastare il fenomeno della sosta indiscriminata che – dal punto di vista della vivibilità e dell’immagine cittadina – è fenomeno assolutamente nocivo. Il tutto, senza eccessivi disagi ai residenti di quelle vie che, in realtà, in quelle aree già non potevano parcheggiarci.
A volerci riflettere, però, questa scelta portata avanti e promossa dall’assessore Ranucci è una sorta di sconfitta di una filosofia di cui lui stesso si era, nei cinque precedenti anni d’amministrazione, fatto primo promotore: quella secondo cui per combattere la sosta selvaggia e far la guerra alle auto bisognava riempire le vie di ostacoli, pali, paletti, fioriere e panchine. È, quantomeno, un cambiamento d’opinione: in fondo, l’aver capito che s’è scelta una strada che non funziona, ammetterlo e sceglierne una che si ritiene più funzionale è solo sintomo d’intelligenza.
Certo è che, magari, prima di comprare pali e paletti, semaforini, collezioni in ghisa e così via, si poteva sperimentare questa soluzione – che pare di minor impatto economico ed estetico – ma tant’è: speriamo almeno che quegli ingombri, da via Garibaldi, possano ora finalmente sparire. Che una volta vinta la guerra alle auto, ne si inizi una contro le superflue presenze che quasi ovunque, ormai, spuntano in città.
Bene, benissimo limitare, quanto possibile, le macchine, per far respirare ed ammirare tarquinia a cittadini e turisti senza intoppi visivi: ma lavoriamo, ora, per avere una città del tutto pulita anche da quelle aggiunte di arredo urbano che, con il fascino superbo di Tarquinia, non hanno niente a che vedere.