Riceviamo e pubblichiamo
Ci scusiamo con le donne che hanno visto nel manifesto della Festa della Merca, un richiamo a becere pratiche che noi per primi condanniamo, o a singoli episodi di cronaca che stigmatizziamo. La donna sul manifesto voleva rappresentare la Festa e risultare meramente tatuata, un richiamo alla dolcezza dell’evento nel suo complesso legato alla natura e all’ambiente, nel tentativo di superare la cruenta pratica della marchiatura a fuoco del bestiame, indispensabile per la vita degli animali, ma di sicuro impatto e sofferenza.
Ci dispiace aver urtato la sensibilità di chi ha rievocato il dolore di vittime di stalking o di ogni forma di maltrattamento, peraltro il tatuaggio su uomini e donne è spesso utilizzato nella promozione pubblicitaria.
Siamo pronti ad intervenire per il futuro su questi argomenti in maniera divulgativa affinché da questa situazione possano sorgere momenti di approfondimento su temi troppo spesso dimenticati.
Il consiglio di Amministrazione
dell’ Università Agraria di Tarquinia