Riceviamo da Comitato Velka – Tarquinia Possibile e Movimento Civico per Tarquinia e
Dal 2016, quando venne presentata per la prima volta in Parlamento una proposta di legge sulla “Tampon Tax” (prima firmataria Beatrice Brignone, ex deputata e attuale Segretaria di Possibile), ad oggi l’interesse e l’attenzione dell’opinione pubblica, e conseguentemente degli schieramenti politici, è notevolmente aumentata. Non abbastanza per raggiungere l’obiettivo nella scorsa legislatura e in quella presente (nonostante le maggioranze sempre molto ampie); La Costituzione italiana garantisce pari dignità sociale senza distinzione di sesso. Uno dei compiti della Repubblica è la rimozione degli ostacoli ”di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (Art.3).
In Italia sono state lanciate delle petizioni che hanno raccolto migliaia di firme con la richiesta “che gli assorbenti vengano considerati per quello che sono, beni essenziali, e tassati di conseguenza” affinché sia applicata sui prodotti sanitari femminili (assorbenti, tamponi, coppe e spugne mestruali) l’aliquota IVA minima del 4%, equiparandoli ai prodotti essenziali.
Il 29 giugno 2021 Arianna Centini, consigliera comunale per il Movimento Civico per Tarquinia, ha presentato in consiglio comunale la mozione “NON SOLO TAMPON TAX”, mozione che vede la collaborazione del Movimento Civico con un’altra realtà politica del territorio, il Comitato Velka di Tarquinia Possibile. “La scelta di presentare questa mozione – affermano gli esponenti delle due realtà – nasce dalla volontà di rendere Tarquinia una cittadina sempre più accessibile per tutte le persone. Non possiamo considerare beni come pannolini, tamponi mestruali, pannoloni per anziani e diversamente abili beni di lusso, in questa era di disuguaglianze, che iniziano a diventare spese ingenti per le famiglie”.
La mozione, però, non richiede unicamente alla giunta comunale e al Sindaco di sostenere la campagna nazionale per la riduzione dell’aliquota dal 22% al 4% sui beni prima elencati, ma anche di incentivare attraverso l’utilizzo di fondi le farmacie comunali affinché possano ridurre il prezzo sui prodotti igienici femminili riducendo il gap e far in modo che non vengano pagati come veri e propri beni di lusso. La mozione richiede inoltre che vengano introdotti nelle scuole secondarie dei distributori automatici di prodotti igienico sanitari femminili in maniera gratuita o al prezzo di 0,20 euro.
“Ringraziamo il consiglio comunale per aver accolto con tanto entusiasmo la mozione, e confidiamo in un impegno concreto in sede di commissione, da affiancare a quello verbale. Confidiamo che la discussione contribuirà a migliorare la nostra mozione, potendo garantire diritti a tutti i cittadini tarquiniesi”. Questa iniziativa non deve essere considerata una battaglia politica, ma una battaglia di civiltà che permetta alle istituzioni di ripartire dal basso affinché i cittadini sappiano che esiste un tipo di politica che è al loro servizio e non viceversa.