Riceviamo e pubblichiamo
La cerimonia dei David di Donatello 2020 (i nostri Oscar cinematografici), malgrado tutte le riserve connesse al covid19, si svolgerà lo stesso per dare premi e speranze al cinema italiano, e andrà in onda, con una formula inedita, su Raiuno venerdì 8 maggio alle ore 21.20, presentata dal solo conduttore Carlo Conti. Ci saranno comunque collegamenti, visibili su un maxischermo, con i nominati per ogni categoria e la proiezione di molti filmati con i protagonisti della serata, già precedentemente registrati. Alla proclamazione il vincitore terrà, sempre su schermo, un piccolo discorso e gli applausi, in assenza di spettatori, saranno sostituiti da stacchi musicali.
Tra le nominations per categoria (miglior film, regista, attori, sceneggiatura, scenografia, costumi, ecc.) interessa molto il David che sarà assegnato al miglior musicista, perché tra i cinque nominati ci sono le musiche del film “Il flauto magico di Piazza Vittorio”, di cui artefice è Leandro Piccioni, che aveva già adattato per l’opera teatrale, insieme al Direttore Artistico Mario Tronco, l’opera “Il Flauto Magico” di W. Amadeus Mozart, per i diversi strumenti e voci dei componenti dell’Orchestra di Piazza Vittorio. E che poi ha rielaborato, insieme ai registi Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu, con una più densa e continua ricchezza di orchestrazioni, la colonna sonora del film.
Il maestro Leandro Piccioni interpellato sulla nomination ai David di Donatello ha espresso la sua soddisfazione per il riconoscimento del grande lavoro fatto con l’Orchestra di Piazza Vittorio.
“Che cosa ha rappresentato e rappresenta per te l’OPV”?
“E’ un laboratorio continuo che mi permette come compositore e arrangiatore di sperimentare idee e progetti musicali nella musica classica come nel jazz, nel pop come nella musica etnica e contemporanea. Posso così esprimere un personale eclettismo musicale attraverso un lavoro di elaborazioni musicali (che include l’arte di arrangiare, trascrivere, orchestrare e ricomporre creativamente) di grandi Opere da Mozart a Bizet ad esempio, in modo di tradurre al meglio le mie conoscenze della grande musica e portarla alla fruizione di tutti.”Ho compiuto con l’OPV – ha continuato – un percorso musicale e artistico variegato e avvincente che non capita a molti musicisti. Ho svolto la mia carriera di musicista dalla televisione al cinema, dalla produzione di CD ai concerti, ma in questo ultimo decennio l’attività con l’OPV è stata per me quella più continuativa ed intensa, in parallelo con i concerti fatti in tutto il mondo con Ennio Morricone come pianista ed al quale devo ovviamente molto.”
“La nomination ai David come miglior musicista è stata riconosciuta all’OPV, come effetto del grande progetto socioculturale e multiculturale che ci sta dietro”.
“Certamente mi sento investito personalmente da questo riconoscimento, visto il grande lavoro musicale che ho fatto per questo film scrivendo le musiche originali e le orchestrazioni, oltre alle elaborazioni fatte con Mario Tronco sull’opera di Mozart, ma penso che sia sacrosanto indirizzare a tutta l’Orchestra la nomination come miglior musicista. E’ comunque il frutto di un lavoro collettivo che viene da un percorso artistico, al di là di quello che ognuno ha apportato al film. La OPV è vista ormai come una singola entità con la sua eterogeneità e per la camaleontica capacità di fagocitare musica da qualunque parte provenga, oltre al suo conclamato valore sociale e culturale. Mi sento orgoglioso di farne parte umanamente e come musicista. L’Accademia del Cinema Italiano che assegna i David ha apprezzato l’OPV come realtà musicale italiana e le sta offrendo con questa nomination un futuro sempre più internazionale.