Riceviamo e pubblichiamo
Non ci interessano le beghe tra forze politiche, ma non possiamo esimerci, come nostro costume, dall’analizzare i documenti da queste prodotti per verificarne l’efficacia nell’ottica della riduzione, e/o eliminazione, vero nostro obiettivo, delle fonti inquinanti presenti sul territorio, a partire dalla centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord. E purtroppo le mozioni presentate dall’On. Tidei e dall’NCD, approvate martedì dalla Camera dei Deputati, non vanno assolutamente in tal senso.
Infatti oltre a contenere nelle premesse una serie di informazioni falsate rispetto alle emissioni e a dimostrare di non sapere che, come previsto dalla norma, e come concretizzato dopo le nostre proteste, i documenti relativi al procedimento, compresi quelli da presentare quale prescrizione, sono tutti pubblicati sul sito del Ministero dell’Ambiente (ed attualmente in fase di valutazione del Gruppo Istruttore IPCC del Ministero dell’Ambiente), le mozioni in questione rappresentano un inutile dispendio di energie, che non daranno alcun contributo alla riduzione del carico inquinante sul territorio, fornendo, invece, una cattiva informazione ai cittadini e a dilazionare i tempi di attuazione del riesame con effetti – se rimarranno invariate le cose- decisamente peggiorativi.
Si vuole infatti far credere che grazie all’approvazione di tale mozione verrà disposto il riesame dell’AIA non appena approvato il nuovo documento sulle migliori tecnologie disponibili (BAT) omettendo di dire, però, che tale disposizione è quanto già previsto dal D.Lgs.152/2006 “Norme in materia ambientale” che all’art. 29 octies recita:
3. Il riesame …. di rinnovo dell’autorizzazione é disposto sull’installazione nel suo complesso:
a) entro quattro anni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea delle decisioni relative alle conclusioni sulle BAT riferite all’attività principale di un’installazione.
Nulla di nuovo che non fosse già previsto, dunque.
Non è di poco conto evidenziare, inoltre, che se l’attuale nuova bozza delle BAT, che ENEL ha già dichiarato essere di suo gradimento, rimarrà inalterata, prevedendo misure decisamente peggiorative rispetto ai valori fissati nell’AIA del 2013 in relazione alle emissioni di Monossido di carbonio (co), degli ossidi di azoto (nox), dell’anidride solforosa (so2) polveri e all’ammoniaca, determinerà un ulteriore aggravarsi del carico inquinante.
Riteniamo quindi che nello scontro parlamentare che si è tenuto ci sia solo un vincitore, l’inquinatore, ovvero in questo caso l’ENEL, e un perdente, ovvero la popolazione che ha la sventura di vivere su questo territorio dall’aria (e non solo) avvelenata.
Dobbiamo, per amor di verità, aggiungere che non ci aspettavamo nulla di diverso da chi ha sostenuto i decreti salva ILVA, a discapito della salute di un’intera popolazione, e continua a dichiarare come un successo l’indecorosa AIA della Centrale dei TVN rilasciata nel 2013 che ci porta 4 milioni e mezzo di tonnellate/anno di carbone.
Civitavecchia e l’Alto Lazio non possono permettersi di attendere i tempi, che peraltro si preannunciano lunghi, dell’approvazione delle nuove “Linee Guida sulle migliori tecnologie disponibili”, né, tantomeno può permettersi l’appesantimento del già insopportabile carico inquinante.
Per questo continueremo a esercitare tutta la nostra pressione affinché si disponga quanto prima il riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale – motivo per il quale abbiamo affidato ad un esperto di livello nazionale una perizia sulle emissioni e sulle loro ricadute al suolo – pronti, nel contempo, a denunciare ogni eventuale violazione di quanto prescritto negli atti autorizzativi di cui verremo a conoscenza. Se le precedenti amministrazioni di Civitavecchia, a cui veniva consegnato il report delle attività prima che ne ottenessimo la pubblicazione sul sito, avessero agito secondo tale metodologia, invece di utilizzare tale violazioni come atto di ricatto per ottenere fondi che nulla hanno dato alla città, probabilmente oggi l’aria di Civitavecchia e del comprensorio sarebbe leggermente meno avvelenata.
Movimento Nocoke Altolazio