Riceviamo e pubblichiamo
La delibera di approvazione del Protocollo d’intesa tra il Comune di Civitavecchia, la Regione Lazio e l’ARPA per il passaggio a quest’ultima della gestione delle centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria previste dalla VIA della centrale di Torrevaldaliga Nord e l’inserimento delle stesse nella Rete di Qualità dell’aria regionale, rappresentano un importane passo nel ripristino della legalità ambientale sul territorio.
Concordiamo con l’Assessore Manuedda quando afferma che il funzionamento delle centraline, seppure adeguato e perfezionato, non rappresenta uno strumento di diminuzione del carico inquinante; una tesi da noi sempre sostenuta.
Ma è indubbio che il controllo delle emissioni inquinanti effettuato dall’ente preposto per legge a tali controlli, rappresenta, oltreché uno strumento della collettività a tutela del proprio diritto a vivere in un ambiente salubre e un deterrente per l’ente energetico ad ogni tentazione di elusione delle normative ambientali, soprattutto l’eliminazione di quella paradossale situazione per cui il controllato finanziava e collaborava con il controllore fino al punto in cui la medesima società aveva la manutenzione del sistema di rilevazione al camino delle emissioni (SME) in capo ad ENEL e la manutenzione delle centraline che le ricadute di tali emissioni dovevano monitorare, in capo al Consorzio finanziato direttamente da ENEL.
Un controllo che, a nostro avviso, per essere completo deve procedere da un lato verso l’adeguamento tecnologico di tutte le 14 centraline dislocate nei comuni di Civitavecchia, Tarquinia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella e l’implementazione delle sostanze monitorate (polveri sottili e ultrasottili, ozono, benzene etc), e dall’altro con la realizzazione di un sistema di monitoraggio al camino delle emissioni e di una rete deposimetrica sul territorio, e sul mare, gestiti da un ente terzo ed indipendente dall’ente energetico, appunto l’ARPA e/o l’ISPRA.
Ora non ci sono più alibi; la Regione deve mettere l’Osservatorio Ambientale istituito in ottemperanza alla Valutazione di Impatto Ambientale della centrale di Torrevaldaliga Nord, in grado di funzionare e di adempiere a pieno ai compiti di analisi e controllo dei parametri ambientali per il quale è stato istituito. Ai Comuni, con particolare riferimento a quello di Civitavecchia che ospita l’impianto di TVN, il compito di pungolare la Regione al fine di ottenere la garanzia di un sistema di controlli efficiente, rispondente alle necessità di una situazione ambientale gravemente compromessa, che crea allarmanti problemi di salute alla popolazione. Non siamo più disposti ad accettare libelli informativi che, seppur importanti, costituiscono solo archivi di dati e certo non contribuiscono da soli ad aumentare il livello di tutela dell’ambiente e della salute della popolazione.
Siamo convinti, inoltre, che al di là dei controlli, sia necessario agire per ridurre il carico inquinante prodotto dalla centrale.
Rilanciamo, quindi, chiedendo in prima istanza alla Regione di dare seguito, nell’immediato, all’impegno assunto dal Consiglio Regionale di abbassare il tenore di zolfo del carbone utilizzato, conformandolo a quanto previsto dal Piano Regionale di qualità dell’aria, come richiesto da migliaia di cittadini con una petizione da noi depositata oltre 3 anni fa, e ribadito dal Comune di Civitavecchia lo scorso Gennaio. Chiediamo inoltre che ci si adoperi affinché si imponga all’ENEL una riduzione delle quantità di carbone bruciato.
E chiediamo ai Comuni e ai rappresentanti regionali e nazionali del territorio di affiancarci in queste richieste, facendole proprie e sollecitando Regione Lazio e Governo ad attivarsi in tal senso.
Movimento No Coke Alto Lazio Civitavecchia