“No inceneritori”: il flash mob che unisce contro il progetto su Tarquinia

Riceviamo e pubblichiamo

Tanti i cittadini che domenica scorsa hanno deciso di partecipare al Flash Mob per dire no all’inceneritore che una grande società del settore vorrebbe costruire sulle terre dell’area industriale di Tarquinia.

Sono bastati pochi giorni di anticipo per organizzare questo evento popolare e in molti hanno risposto, pronti a indossare una simbolica tuta bianca per trasmettere un messaggio chiaro e forte: comporre con i propri corpi, sulla collina vicino all’area interessata dal progetto della A2A Ambiente Spa, una grande scritta, “NO INCENERITORI”.

L’area interessata dall’”impianto di recupero energetico”, come viene definita letteralmente dai proponenti, è stata la vera protagonista della giornata, essendo poco chiaro finora dove fosse localizzata.

Le piogge che sono cadute nei giorni scorsi non hanno condizionato la partecipazione all’evento che ha unito tante anime di cittadini, comitati, associazioni ed istituzioni, tutti insieme, con coraggio e determinazione, a contatto con il terreno umido, per la salvaguardia della propria terra e del proprio paesaggio, risorse fondamentali che non possono essere barattate per niente.

Dietro a quel NO, a quelle tute bianche, a quell’arco umano, ci sono però tanti altri cittadini, quelli rassegnati, quelli della diffidenza, quelli del “tanto la fanno”, quelli che volevano venire ma…, quelli che sono stufi, arrabbiati nel vedere che in nome degli interessi economici si è disposti a passare sui propri corpi.

Ecco il NO è anche il loro. L’immagine suggestiva frutto del flash mob di domenica mostra che la popolazione è pronta a reagire a questa ennesima aggressione.

Gli organizzatori del Flash Mob ringraziano tutti i partecipanti per la fiducia riservata ad un evento a sorpresa, un evento preceduto da incontri di informazione fondamentali per prendere coscienza della reale situazione.  L’impianto di incenerimento proposto dalla A2A in località Piand’Organi- Pian Dei Cipressi a Tarquinia, prevede ben 481.000 tonnellate di rifiuti speciali (dichiarati), che in realtà potrebbero arrivare a essere 540.000 tonnellate, 122.000 tonnellate/anno di ceneri pesanti e 40.000 tonnellate/anno ceneri leggere di risulta dalla combustione.

Un traffico di 32.698 camion/anno, un camino di 70 metri che emetterà ulteriori tonnellate di emissioni inquinanti a carico di una situazione ambientale e sanitaria di un territorio già messo a dura prova da altre fonti inquinanti che da anni insistono su questa zona, per natura vocata a ben altro tipo di sviluppo.

Seguono firme
IN Onlus Sezione Etruria
Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia
Comitato per la difesa della Valle del Mignone
100% Farnesiana
Bio Ambiente Tarquinia
Forum Ambientalista