di Attilio Rosati
Questo tempo malnato ha fatto si che il calcio diventasse storia? Bene, e allora ripercorriamone le tappe primordiali per riportarne alla luce i primi albori. Già gli antichi romani disputavano partite di pallone, ma si può dire che il calcio moderno nasce nella seconda metà del 1800 in Inghilterra. Si cominciò allora a giocarlo a undici, sapete il perché? Niente di molto tecnico: un Professore di college organizzò delle partite alle quali voleva partecipare anche lui come giocatore e siccome all’epoca le classi erano organizzate a dieci studenti, con lui facevano undici.
Il primo schema della storia era bellissimo: Un 1-1-8. Avete capito benissimo. Immaginate quel poveraccio del difensore che si vedeva arrivare addosso otto vitelloni scatenati alla caccia del pallone, come si doveva sentire. I passaggi al compagno erano considerati disonorevoli, quindi ogni giocatore che intercettava palla partiva a testa bassa e cercava di spianare quanti più avversari possibile per entrare in porta.
Gli arbitri fecero il loro ingresso nel game fin da subito ed erano tre più due giudici di linea. Uno immancabilmente cretino fermava sempre d’istinto il pallone prima che entrasse in porta e così, per evitare questa stupidaggine includendo il malnato nel gioco ed escludendo un attaccante, fu inventato il portiere, che si chiamò goalkeeper. Non me ne vogliano i portieri, che stimo e apprezzo oltre ogni dire, ma le cose sono andate così.
Il passaggio al compagno, fino ad allora atto di mera codardia, fece la sua comparsa in una gara fra Scozia e Inghilterra nel 1872. La scozia praticava una specie di catenaccio per quei tempi: il 2-2-6 (l’Inghilterra, fedele al vecchio 1-1-8) e nonostante ci fossero in campo ben 14 attaccanti, 2 centrocampisti e tre difensori complessivamente, la partita finì 0 a 0.
Per veder nascere uno schema davvero vincente bisognerà aspettare il 1880 quando un gruppo di studenti di Cambridge inventò il 2-3-5, la cosiddetta “Piramide di Cambridge”, che però non seppe sfruttare al meglio. Fu il Blackburn, 14 anni dopo, che ne mise in luce tutte le potenzialità vincendo ben 5 coppe d’Inghilterra fra il 1894 ed il 1891. Era nato il calcio moderno, gli stadi si riempivano ogni anno di più e la prima città italiana nella quale si disputò una gara, fu Genova. Ed il Genoa fu la prima squadra italiana ad applicare in modo corretto la “Piramide di Cambridge”.
Non stava finendo solo un secolo, cominciava una nuova era, nasceva il gioco più bello del mondo.