Nei campionati dilettantistici del calcio italiano: molte squadre diventano e restano professioniste?

Il calcio è uno sport che riesce ad attirare milioni di spettatori perché nel corso degli anni ha saputo raccontare le storie di squadre che dai campionati locali e minori sono poi riuscite a calcare i palcoscenici più importanti del professionismo. Molto spesso si è trattato solo di semplici meteore che dopo qualche annata positiva sono tornate a sprofondare nelle categorie inferiori e nell’anonimato. Tante volte, però, sono state le protagoniste di partite passate alla storia e, come Davide contro Golia, hanno saputo andare contro tutte le previsioni riuscendo a battere grandi squadre quando quasi nessuno se lo sarebbe aspettato.

Gli appassionati di calcio hanno imparato a non dare subito per battute le cosiddette matricole: molto spesso la grinta e la concentrazione riescono a sopperire le lacune tecniche e a restituire grosse sorprese. Per coloro che vogliono mettersi alla prova cercando di prevedere la squadra vincitrice di una partita, è importante informarsi anche grazie alle statistiche di williamhill.it calcio e sports, che in tempo reale possono dare tutti gli aggiornamenti utili a fare la scelta migliore.

Molto spesso può accadere infatti che anche le grandi squadre incappino in una giornata poco positiva e le avversarie meno quotate allora possono approfittarne.

La favola del Castel di Sangro: dall’Interregionale fino alla Serie B

Quella del Castel di Sangro è una delle favole calcistiche che più ha appassionato gli italiani negli ultimi 30 anni. La squadra del piccolo paese abruzzese, che all’epoca contava poco meno di 6000 abitanti, a metà degli anni Novanta arrivò a disputare addirittura due campionati consecutivi di Serie B, prima di retrocedere in Serie C e poi scivolare lentamente nelle serie inferiori del calcio italiano fino a toccare quest’anno la Seconda Categoria, il penultimo gradino della piramide. Eppure, le pagine scritte tra il 1994 e il 1998 resteranno per sempre nella storia del nostro calcio e nel ricordo dei tifosi.

La parte più bella della favola del Castel di Sangro ha inizio con i play-off di Serie C2 vinti nel 1995 contro Livorno e Fano. L’anno successivo arriva ancora una promozione, questa volta per la serie cadetta: dopo aver terminato il campionato in seconda posizione dietro al Lecce, gli abruzzesi si imposero ai play-off in finale contro l’Ascoli, in una partita emozionante decisa ai calci di rigore. Poi la Serie B, con una salvezza conquistata battendo anche il Pescara nel derby regionale e conclusa al 15° posto. Dall’anno successivo, però, la discesa fino ai piani più bassi del calcio nazionale.

Spezia: dai Dilettanti fino alla Serie A con l’intenzione di restarci

Ci sono però anche squadre che dopo essere ripartite dai Dilettanti hanno saputo mantenere le promesse e restare con merito ai piani più alti del professionismo. Tra queste c’è lo Spezia, che nella stagione 2019/2020 ha vinto i playoff ed è stato promosso in Serie A. Un percorso che ha avuto inizio nel lontano 2008, quando la nuova Associazione Sportiva Dilettantistica Spezia Calcio 2008 rinasce dalle ceneri della squadra radiata l’anno precedente e inizia la sua scalata al professionismo. Prima il doppio salto fino alla Lega Pro Prima Divisione, poi la promozione in Serie B al termine del campionato 2011/2012.

Nella serie cadetta, lo Spezia si contraddistingue sempre per campionati di buon livello, terminando molto spesso tra le prime dieci in classifica. La svolta decisiva arriva nel 2020 con Vincenzo Italiano in panchina: giunto terzo al termine della stagione regolamentare, ai play-off ha la meglio prima del Chievo e poi del Frosinone. Conquistata la massima serie, la squadra ligure si dimostra subito volenterosa di dare il tutto per tutto e raggiunge la salvezza per due stagioni consecutive: la prima ancora con Italiano in panchina, poi con Thiago Motta che riesce a mantenere vivo il sogno dello Spezia in Serie A.