Riceviamo e pubblichiamo
Un gruppo di professioni costretti a lavorare fuori dal Lazio per il piano di rientro e del blocco del turnover. È il MELS, Movimento Esiliati Lazio Sanità, che si è costituito ufficialmente lo scorso 8 agosto a Roma, «per dare voce a centinaia di persone tra infermieri, tecnici di laboratorio e radiologia, professionisti sanitari che chiedono solo il rispetto dei loro diritti lavorativi», spiegano i 25 promotori del movimento.
Il MELS si pone quattro obiettivi: la cancellazione dell’art. 4 della legge 104/2014 che consente la mobilità solo attraverso bando, abolendo le domande di mobilità volontaria; l’attuazione delle procedure di mobilità nazionale per tutti i profili professionali prima di qualsiasi altra forma di reclutamento del personale come stabilito dall’art. 30 D. Lgs 165/2001; la revisione della nota circolare n° 322735/GR/n/23 del 05/06/2014, secondo cui le assegnazioni temporanee rappresentano un aggravio di spesa; l’abolizione della dicitura “previo assenso dell’amministrazione di appartenenza” presente nel D. Lgs 165/2001 perché, qualora esca un bando di mobilità e l’amministrazione non dia l’assenso, renderebbe il dipendente “prigioniero”, in tempi in cui i bandi di mobilità nazionali sono rari nel Lazio.
«Primo passo concreto sarà l’assemblea del 1° settembre a Roma, con l’USB, Unione Sindacale di Base, in via dell’Aeroporto 129, che inizierà alle ore 15.30. – concludono i promotori del movimento – Vogliamo soltanto una corretta applicazione delle norme che, contestualmente alle procedure di stabilizzazione, avvii i bandi di mobilità nazionale. Sarà importante avere una grande partecipazione, per dare più forza e incisività alla nostra azione». Per conoscere le attività del movimento è possibile visitare la pagina facebook “MELS Movimento Esiliati Lazio Sanità” o scrivere a mels.esiliatidallazio.sanita@gmail.com