

Venerdì 21 marzo, in coincidenza con l’inizio della primavera, è stato presentato ufficialmente a Tarquinia “Cantine Prima Luce”, il nuovo progetto dell’agriturismo Casale Poggio Nebbia. La scelta della data e del nome, come spiegato dalla titolare Anna Cedrini, richiamano i concetti di rinascita e innovazione: il riferimento alla “prima luce” allude al momento in cui l’alba illumina i vigneti, segnando l’inizio di un nuovo ciclo di crescita. Un simbolo che rappresenta sia un punto d’arrivo, sia un nuovo inizio per l’azienda, ora pronta a lanciarsi nel settore vinicolo con un’attenzione particolare all’enoturismo.
Produzione biologica e tecniche naturali in cantina
Il progetto si fonda su una combinazione di elementi naturali e scelte produttive mirate. I vigneti beneficiano di un’esposizione favorevole e di una buona ventilazione, condizioni ideali per una coltivazione biologica. In cantina, la lavorazione è stata orientata verso tecniche semplici e naturali, con l’obiettivo di preservare le qualità organolettiche dei vini. L’apertura al pubblico della cantina rappresenta un passo significativo, completando un ciclo produttivo che va dalla coltivazione della vite alla vinificazione e alla vendita diretta. Un grande risultato dunque, reso possibile grazie ad un encomiabile lavoro di una squadra composta oltre che da Anna Cedrini che si occupa della parte agronomica, dall’enologo Daniele Di Mambro , dal sommelier Alessandro Pesarini e dal responsabile di cantina Marco Lupi.
Un’offerta enoturistica legata al territorio
Grazie alla normativa sull’enoturismo, la nuova realtà potrà offrire non solo degustazioni dei propri vini, ma anche prodotti di altre aziende locali, proponendo abbinamenti con specialità del territorio. Durante la presentazione sono stati introdotti sette vini: tre bianchi, tre rossi e un rosato, con una produzione in purezza a eccezione di un blend di vermentino e viognier. Le etichette, realizzate in collaborazione con “Skylab Studios”, raffigurano animali del territorio in uno stile ispirato ai dipinti etruschi. Ogni vino prende il nome da elementi atmosferici che caratterizzano la Maremma, sottolineando il legame tra la produzione vinicola e il contesto naturale in cui nasce.
