Riceviamo e pubblichiamo
Un taglio del nastro e, soprattutto, un brindisi: quale modo migliore per aprire le danze dell’edizione 2022 del DiVino Etrusco di Tarquinia, se non incrociando i calici?
Da stasera, venerdì 19 agosto, il centro storico della città etrusca torna a ospitare una delle feste più amate della Tuscia e già la serata di debutto sarà un insieme caleidoscopico e divertente di stimoli.
Partendo, naturalmente, dal vino: trentotto cantine presenti sul percorso di degustazione per un totale di 76 vini a disposizione significano l’offerta enologica più alta mai garantita dall’evento. Per avviarsi nelle degustazioni, i visitatori avranno tra opzioni: ticket giornaliero per poter scegliere di degustare tutti i vini a disposizione dei visitatori a € 18,00, calice e tracolla inclusi, oppure ticket 3 assaggi a € 8,00 (calice e tracolla inclusi) con ticket ricarica 3 assaggi a € 5,00. Casse attive dalle 19 alle 23 e 45, banchi degustazione aperti dalle 20 a mezzanotte e trenta.
Girando, calice in mano, per il centro storico, incuriositi dall’ampia offerta di street food delle attività ristorative tarquiniesi, non mancherà il divertimento con la musica – dai No Stop Live all’Alberata a Union Beat a piazza Matteotti, passando per Francis al Duomo, Lez Bon Ton a San Martino e il dj set a cura del Soviet a piazza Cavour – o con gli artisti di strada: a piazza d’Erba arrivano i giochi di fuoco della Compagnia Creme Brulée, Simone Romanò e la giocoleria e verticali del Circo Verde, mentre a piazza Cavour sarà di scena India Baretto con la sua struttura aerea e il suo talento con la giocoleria e il fuoco, così come uno spettacolo di fuoco sarà quello di Federica Fattori a piazza San Giovanni. In attesa, poi, dell’avvio delle degustazioni guidate, degli show cooking e degli appuntamenti letterari, si avviano intanto gli appuntamenti con le mostre d’arte in giro per la città. E sin dalla prima sera tante bancarelle nelle aree dedicate ai mercatini.
Il DiVino Etrusco è organizzato dal Comune di Tarquinia con il sostegno della Regione Lazio, dell’Arsial, della Provincia di Viterbo, della Camera di Commercio e del MiC – Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia.