Riceviamo da Movimento Civico per Tarquinia e Segreteria Provinciale del PCI e pubblichiamo
Nella configurazione della Protezione Civile il Sindaco, come Autorità comunale di protezione civile, è chiamato ad affrontare con immediatezza l’impatto di un qualsiasi evento calamitoso e a soddisfare le esigenze di primo intervento. La Legge 24 febbraio 1992, n. 2252, “Istituzione del servizio Nazionale della Protezione Civile” amplia le competenze del Comune, ma non SOSTITUISCE.
L’associazione di Protezione Civile del nostro Comune, oltre che organo di supporto alla Pubblica Sicurezza, è individuato dalla normativa come il soggetto che, in caso di calamità, deve assumere la direzione dei servizi di emergenza che insistono sul territorio del comune e il coordinamento delle attività di soccorso e di assistenza nei confronti dei cittadini colpiti da eventi particolarmente gravosi di conseguenza provvedere agli interventi necessari alla situazione da risolvere.
Un compito arduo per tutte le amministrazioni comunali, inclusa quella di Tarquinia, dove nella maggior parte dei casi, per il principio di sussidiarietà, la macchina della Protezione Civile comunale, provinciale, regionale e nazionale dovrà portare sempre aiuto e dovrà essere comunque sempre presente con la sua struttura e l’immancabile supporto del Volontariato locale, per poter far fronte ai momenti più difficili di qualsiasi evento negativo si concretizzi.
Per tale motivo negli ultimi giorni ci siamo domandati perché, essendoci state numerose richieste di soccorso (incendi) nel territorio di Tarquinia dove sono intervenute Associazioni in materia di protezione civile (private), la P.C. Comunale non è mai comparsa. E il Piano Comunale di Protezione Civile? Come mai nei vari interventi non è mai menzionato? Tutti sono strumenti importanti e necessari ma non dovrebbero in alcun modo sostituire il Piano Comunale di Protezione Civile che, a nostro avviso, andrebbe magari affiancato e supportato!
Contrariamente a ciò, sembrerebbe che l’obiettivo sia quello di smantellare, poco a poco, la Protezione Civile locale. L’attuale amministrazione comunale ad oggi non sta facendo nulla per risollevare la squadra di volontari già esistente ma, al contrario, vuole sostituirla con altre forme di associazionismo privato, decisamente non conforme con normativa nazionale.
La cosa che più sbalordisce è nel comportamento dell’amministrazione volto ad un completo azzeramento della stessa. Niente più sede operativa, niente più pattugliamenti sul territorio e il numero sempre decrescente di volontari che la vanno a costituire… un atteggiamento poco chiaro, anche fotograficamente documentato dalla Protezione Civile stessa. Sarebbe utile e interessante sapere che fine abbiano fatto i materiali acquistati all’epoca, ma sarebbe ancora più opportuno far prendere visione a tutti i consiglieri comunali (anche d’opposizione) il reale stato di degrado dei locali fotografati e fare un chiaro distinguo tra quelli in concessione alla protezione civile e non.
Come mai ad oggi non sono stati più presentati progetti di finanziamento alla Regione Lazio per il servizio di Protezione Civile locale? Vorremmo ricordare che la protezione civile è volontariato, finalizzato al bene comune, non ha “colore politico”.
Cari amministratori il solo danno a tutto questo viene fatto esclusivamente a quelle persone che hanno sempre creduto per anni nel volontariato e si sono impegnate a servizio degli altri. Il Comune ha il dovere di occuparsi di Protezione Civile Comunale e questa situazione è alquanto illogica, immeritevole e decisamente poco chiara!
Il Movimento Civico per Tarquinia
Segreteria Provinciale del PCI