Riceviamo e pubblichiamo
Imu: 7.065.238,00 euro d’introiti previsti per il 2012 contro un i 4.860.000,00 euro dell’ICI 2011; anche tenendo conto dell’ultimo trasferimento dello Stato per compensare il mancato introito dell’ICI del 2010 (1.412.768,42 euro) sulla prima casa, c’è un aumento di 792.469,58 euro.
Addizionale Irpef: dallo 0,5% del 2011 passa allo 0,6% di quest’anno (con un introito di 140.000 euro in più rispetto al bilancio precedente).
Tia: anche senza tener conto dell’ addizionale erariale, comunque in aumento, l’introito previsto per il 2012 supera di 258.029,45 euro quello dell’anno scorso.
Servizio idrico: aumento di circa l’8% della tariffa base e addirittura di circa il 27% del servizio di depurazione, con una crescita delle tariffe che riguardano la parte più ampia e popolare delle utenze.
Tutti segni “più”, che formano però un pesante “meno” nelle tasche dei cittadini, che dagli ultimi due consigli comunali escono gravati di nuove tasse e imposte.
Sono questi i costi del “nuovo giorno”? Lo chiediamo all’assessore Ranucci, che per primo ha coniato quest’espressione in campagna elettorale, ma la domanda va estesa a tutta la maggioranza: a chi, alzando la mano in consiglio, ha avallato, voto dopo voto, l’approvazione di questi aumenti ed a chi, in giunta, aveva probabilmente già provveduto a spenderli, per riempire di nastri e volti sorridenti i libricini e le brochure in campagna elettorale. Il tutto senza riguardi per le già difficili condizioni imposte, dalla attuale congiuntura economica, alle famiglie ed alle imprese tarquiniesi.
A fronte di una tale e decisa volontà politica, così evidentemente espressa dalle scelte di bilancio, ci resta giusto lo spazio per evidenziare come gli “appetiti” di spesa di certi assessorati siano rimasti quelli famelici e male abituati dai recenti bilanci “drogati” dai contributi Enel con i quali sono state realizzate opere che i tecnici sono costretti a definire “investimenti” ma che, in realtà, non sono altro che produttrici di notevole spesa corrente.
Neppure un’attenuante su quanto poteva essere fatto – e non è stato fatto – riguardo eventuali interventi volti ad un risparmio sostanziale. Ed ora, dopo aver speso in dodicesimi di bilancio nei primi mesi per gestire la propaganda preelettorale, si sostituisce la “fonte” Enel con le tasche della cittadinanza che, consapevolmente o meno, dovrà sobbarcarsi gli oneri aggiuntivi compresi nel bilancio approvato di recente.
È stata negata la possibilità di discutere preventivamente sulle aliquote IMU, è stato impedito il dibattito in consiglio su un bilancio “blindato”, mancano indicazioni e trasparenza sugli obiettivi raggiunti e su quelli auspicati dagli assessori: tutto questo non basterà a nascondere ai tarquiniesi la responsabilità delle scelte di chi ha alzato la mano per avallare questi balzelli.
Movimento 5 Stelle Tarquinia
Il portavoce, Cesare Maria Celletti