(s.t.) Otto giorni di silenzio, per definire la strada da seguire dopo la sconfitta al ballottaggio: è tornato a parlare con la stampa, stamani, Gianni Moscherini, in una conferenza stampa – “avrei preferito farla da sindaco”, ha esordito – in cui detta la linea della squadra e sua in vista del futuro.
“Molti cittadini mi hanno fermato, anche solo per salutarmi, dal 10 giugno in poi – entra nel tema – e anche quelle chiacchierate mi hanno convinto a fare ciò che sto per dire. Qualcuno sperava me ne andassi subito, ma questa semmai è abitudine del sindaco attuale, invece decido di rimanere all’opposizione in consiglio comunale, ma facendo un’opposizione innovativa, anche perché a Tarquinia ho visto viste cose che non mi piacciono per niente”.
Insomma, Moscherini non lascia. Anzi, in qualche modo, rilancia. “Come faccio a andarmene? Non posso, per rispetto della gente che ha creduto nella battaglia dei cittadini: non abbandono chi è stato con me. E anzi ho deciso di cambiare residenza e trasferirla a Tarquinia: voglio vedere se qualcuno prova a fare qualcosa contro questa decisione”.
“Quale opposizione? – continua – Vera, seria, responsabile, ma che non perdonerà nulla. Ci sono pezzi di famiglie che, nella storia di Tarquinia, governano questa città da settanta anni. Anche se a volte penso sia dal medioevo. La cosa che più mi spiace è che anche a Civitavecchia era così, Poi, l’arrivo del “matto”, di me che per primo feci le liste civiche senza partiti per contrastare questa gestione familiare. Lì ci sono riuscito, vincendo al primo turno: sono stato il primo sindaco delle larghe intese”.
Poi torna a parlare di San Giorgio, ripercorrendo l’iter che prima ha visto in giunta l’ok alla legge regionale 28/80, poi la caduta di Mencarini e la cabina di regia, contestatissima da Moscherini, messa in piedi dal Commissario.
“La prima guerra che intendo fare è riprendere in mano con tutto il gruppo la vicenda San Giorgio. – conclude sulla vicenda, prima di tracciare la strategia per un’opposizione di squadra.
“Adesso aspettiamo che sia conclusa la giunta del sindaco, poi presenteremo un governo ombra dell’opposizione, nel cui ambito apriremo un dibattito serio su tutti gli elementi del programma che portiamo avanti. Vero è che Giulivi, non sapendo di chi si parla, ha copiato il nostro programma: a me non dispiace, vuol dire che valeva, ma non credo siano capaci di realizzarlo. In fondo, su chi salta in politica non ho mai avuto fiducia: e con lui c’è metà Rinnova, che ha rinnnovato le suole delle scarpe passando alla Lega. E ci tengo a sottolinearlo: io sono la prima voce negativa sula lega. Mi rifiuto di avere simpatia per un partito che nasce per l’indipendenza della Padania, per me non è un partito degno di questo nome”.
L’idea, insomma, è costituire un Governo ombra – “se Giulivi non sceglie subito il quinto assessore, noi lanceremo comunque il nostro di governo entro 15/20 giorni”, spiega – che “sulla base del nostro programma faccia proposte, proponga una squadra di assessori competenti professionalmente e possibilmente di Tarquinia”. Non solo San Giorgio, quindi, ma anche piano del commercio, piano regolatore, turismo e piano dello sport, tra le priorità. Affianco al governo d’opposizione, anche una Fondazione, riprendendo quanto annunciato in campagna elettorale.
Le ultime due battute sono per Giulivi. “Non è il sindaco di tutti? Che ci provi a non esserlo! Mica è Napoleone Bonaparte – le parole di Moscherini – Parla di Moscherini, parla di Caci ecc: ma perché la mattina non si guarda allo specchio pensando a cosa ha detto? Se davvero la pensa così e se è una persona seria si dovrebbe dimettere: non può fare il sindaco, perché sennò deve essere sindaco di tutti. Comunque gli risolvo il problema del non salutarmi: non lo saluterò nemmeno io per cinque anni, ammesso che non lo faremo cadere prima”.
Infine su Conversini: “C’erano stati incontri, non trattative. E io non sono mai stato un anticomunista. Ho capito, sia leggendo alcuni suoi interventi, anche contro Mazzola, che dalle parole di alcuni che hanno vissuto la sua parentesi da sindaco, che è una brava persona. io la proposta l’ho buttata là, ma non prima di averla concordata con tutte le liste che mi sostenevano, compresa Fdi”.