Riceviamo dal sindaco di Monte Argentario e pubblichiamo
Lo sviluppo della situazione epidemiologica a Monte Argentario ha, durante quest’ultima settimana, leggermente cambiato tendenza e direzione. Infatti, contrariamente alle settimane precedenti, in questi sette ultimi giorni le notifiche di avvenute guarigioni hanno superato quelle relative a nuovi casi.
Al momento il totale dei soggetti costretti all’isolamento per positività è di 54. Certamente la possibilità che vengano segnalati ulteriori casi di infezione è molto al di là di essere azzerata, ma è altrettanto ragionevole presupporre che, a breve, molti dei casi in isolamento ancora in carico possano concludersi nella migliore delle soluzioni. Per i positivi la conclamata avvenuta guarigione rappresenta il tanto agognato ritorno alla normalità, almeno a quella consentita dalle diverse indicazioni cromatiche del territorio. Continueranno, ancorché in una fase che prevede una frettolosa corsa alle riaperture, in vista della stagione estiva, ancora ad essere in vigore alcune restrizioni, più o meno stringenti.
Sarà l’evoluzione o l’involuzione della pandemia a dimostrare se le direttive emanate siano state utili, ininfluenti o dannose ed in conseguenza di tali risultati dovranno essere fissati nuovi confini alle libertà personali di tutti noi. Unico elemento sicuro, tra le tante incertezze, è quello di perdurare ad assumere i più virtuosi atteggiamenti possibili nei contatti interpersonali.
Con questo problema che tanto ha condizionato e continua a condizionare la vita di tutti dovremo farci i conti per ancora molto. Il piano di vaccinazione, almeno per i soggetti più a rischio, pare per fortuna aver avuto l’accelerazione necessaria. Siamo ancora dipendenti dalle forniture dei vaccini da parte delle aziende produttrici ma gli ultimi aggiornamenti, in questo senso, sono rassicuranti. Quello che molti esperti temono però è che tenda a svilupparsi tra la popolazione la convinzione che il combinato disposto tra l’arrivo della buona stagione e il progredire del piano di vaccinazione sia garanzia di assoluto ritorno alla normalità, che sia tutto finito e che questo possa, invece, produrre una ripresa della diffusione del virus. Staremo a vedere. Nell’attesa la nostra struttura di assistenza e sostegno continuerà ad essere operativa, impegnandosi al meglio delle sue possibilità.