A due giorni dal voto per scegliere il nuovo sindaco di Montalto di Castro, lextra.news con il suo direttore Stefano Tienforti ha intervistato i cinque candidati sindaci, in chiacchierate che spaziano dai programmi alla politica, senza tralasciare le sensazioni ed emozioni dell’avventura amministrativa (a questi link le interviste ad Angelo Brizi, Angelo Di Giorgio, Gianni Petronio ed Emanuela Socciarelli, qui quella dei giorni scorsi al sindaco uscente Sergio Caci).
“La corsa da candidato sindaco è più pesante rispetto a quella da consigliere: ti carichi addosso la responsabilità di una squadra, sei colui che te le linee guida della campagna elettorale e sai che essere candidato può voler dire rendersi disponibile 360° verso i cittadini e il territorio, in una scelta che inevitabilmente condizionerà la vita personale e familiare per cinque anni”: dopo dieci anni da vicesindaco e due campagne elettorali vissute come uomo di lista, per Luca Benni è arrivato il turno della corsa verso la fascia tricolore, in un contesto che vede tanti ex colleghi d’amministrazione sulla scena, alcuni al suo fianco, altri nelle liste rivali.
Prima di parlarne, però, guardiamo un secondo – anzi qualche settimana – indietro: come è stata sinora questa esperienza da candidato sindaco? “Bella, devo dire, maturata dopo la breve attività da sindaco reggente: un periodo in cui ho capito l’importanza di essere a capo di una comunità e la responsabilità che questo comporta. Per essere sindaco serve un grosso senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e anche per questo ho scelto di mettermi in gioco con una squadra equilibrata, giovane, un mix tra ex amministratori e persone di buona volontà, con passione e senso civico. Abbiamo fatto un percorso importante e sin qui è stata una cavalcata piena di soddisfazioni: questo gruppo mi fa vivere serenamente una campagna elettorale che negli ultimi giorni sta mostrando un’inversione di tendenza negativa per quanto riguarda valori e rispetto”.
Tra social e città, in effetti, il tasso di litigiosità ha raggiunto livelli forse mai visti, anche probabilmente a causa della frammentazione politica di cui sopra. “Di sicuro i social alterano l’equilibrio – la riflessione di Benni – e distorcono persino il rispetto tra le persone. Ho cercato e cercherò di non entrare in polemica sui social e, allo stesso modo, ho chiesto ai miei candidati di evitarle, concentrandosi attivamente sui nostri temi di programma. Solo nei giorni scorsi sono stato costretto a rispondere all’uscita pubblica di Sergio Caci, perché è importante far capire ai cittadini il senso di questa frammentazione, filo conduttore delle amministrazioni Caci che hanno visto uscire dalla maggioranza assessori e consiglieri. Tendo a precisare, in tal senso, che in due mandati sono stato sempre corretto e leale, anche quando il sindaco è stato condannato in primo grado e sospeso: ho ricompattato la maggioranza, gestito una pandemia e cercato di aiutare”.
Il rapporto Benni-Caci è di certo una delle chiavi e dei temi caldi di questa corsa elettorale. Ma l’ormai quasi ex vicesindaco cosa salva di questi dieci anni assieme? “Mi piace pensare e dire che l’esperienza di questi due mandati mi ha lasciato un bagaglio di maturità amministrativa che in caso di vittoria mi sarà utile. – la risposta di Benni – Ho mantenuto con il sindaco Sergio Caci un rapporto che, per quanto mi riguarda, è stato sempre leale e corretto, ma da qualche giorno ho notato che, evidentemente, il rapporto tra noi non era proprio quello che credevo”.
“La politica purtroppo – e dico così perché sono un sentimentale – porta a guardare più in là dei rapporti e, appunto, dei sentimenti. – continua Benni, estenendo il discorso anche agli altri ex colleghi di giunta e consiglio in corsa – Io non riesco a essere un politico a tutto tondo, ci sono valori morali che, in certe situazioni, mi rendono difficile capire determinati comportamenti dei politici o dei partiti. La mia è una lista civica senza appartenenza politica e ci troviamo a sostenere una campagna elettorale con colleghi o ex colleghi con cui ho condiviso anche il ruolo di amministratore. Certo non è semplice, ma ho imparato che se ci si rispetta e si è leali si può fare una campagna elettorale serena e tranquilla. Mi auguro che questi ultimi giorni siano all’insegna del rispetto che si mantenga un profilo tranquillo, arrivando al voto senza troppi traumi”.
Veniamo ai programmi: quale grandi temi ispirerebbero la visione politica dell’amministrazione Benni in caso di vittoria? “Sarà sicuramente, la mia, un’amministrazione all’insegna della continuità. Partendo ad esempio dal rapporto stretto, negli ultimi dieci anni ma soprattutto negli ultimo quinquennio, con Enel: è nato qualcosa di molto importante, un dialogo propositivo, corretto e costruttivo, che si è naturalmente accelerato nella fase di reggenza. Un dialogo che dopo il voto proseguirà su due grandi canali: l’uno tributario, e tra poco arriverà in aula il secondo grado per la disputa sulle rendite catastali, l’altro sul futuro della centrale e sull’ordinanza di demolizione della centrale nucleare da me firmata. I ricorsi di Enel a Tar e Consiglio di Stato lasciano l’azienda a un bivio: da una parte il rischio di una demolizione che costerebbe centinaia di milioni di euro, dall’altra possibilità di dialogare con l’amministrazione per una proposta urbanistica e di riqualificazione: così il Comune avrebbe ruolo politico determinante sul futuro di quell’area e questa potrebbe essere una grossa svolta per la città, anche in termini di posti di lavoro”.
“Ecco, l’occupazione sarà un tema fondamentale, con un piano di sostenibilità occupazionale elaborato nel programma elettorale su tre grandi aree tematiche: ho già parlato della riqualificazione della centrale Enel, a questo dobbiamo aggiungere lo sviluppo di impianti di energie rinnovabili e, infine, uno sviluppo del turismo, tanto culturale quanto sportivo. Infine le politiche giovanili e sociali, con investimenti che mettono al centro di tutto i giovani e gli aiuti alle persone in difficoltà, sia economica che sociale o sanitaria, e il sostegno a imprese e attività produttive, con lo sviluppo delle zone industriale e artigianale e la nascita di una zona artigianale anche a Pescia Romana”.
E nel brevissimo termine? Quali interventi sono in programma per i primi mesi di amministrazione? “Per quello che alcuni chiamano il programma dei 100 giorni penso innanzitutto a una ristrutturazione degli uffici comunali, a uno snellimento per migliorare la velocità delle pratiche amministrative. Contiamo anche nell’apertura di uffici di prossimità che, grazie all’aiuto di figure professionali specializzate, agevolino i giovani e le associazioni nell’attingere ai fondi PNRR o a quelli legati a bandi regionali, ministeriali o europei. Infine, un piano di riqualificazione generale del territorio, partendo da una viabilità migliore, attraverso l’istituzione di nuovi parcheggi, soprattutto alle Marine, e passando per il miglioramento del decoro urbano. Insomma, lavorare per un paesi più pulito, più accogliente e più bello, termine che si usa troppo poco”.