Riceviamo e pubblichiamo
Durante l’assemblea pubblica del 14 marzo, inerente alla vendita della Farmacia Comunale, le parole del Sindaco hanno caricato la serata di un’aria cupa, come se una cappa di piombo avesse d’un colpo ricoperto le teste di tutti i presenti.
“L’unica spiegazione alla vendita della Farmacia Comunale è stata che il privato funziona meglio del pubblico – esordisce Paola Peruzzi – un assioma inconfutabile per Caci, per il quale tutto deve essere privatizzato perché il servizio pubblico non può dare nulla. Mi chiedo se questa non sia una chiara ammissione di incapacità di gestione del bene pubblico”.
“Se il lucro è la soluzione per ogni problema sociale, lo è quindi anche per università, scuole, ospedali, autombulanze, protezione civile, polizia urbana, acqua – continua il consigliere di minoranza – parole inammissibili per un primo cittadino che ha a cuore il bene della cittadinanza”.
Il sindaco non tornerà indietro sulla vendita. “Il Consiglio Comunale aperto è stato confuso con un consiglio comunale fatto con le porte aperte, sintomo di poca dimestichezza con gli strumenti istituzionali – prosegue l’avvocato Peruzzi – cosa gravissima, inaccettabile e preoccupante”.
Troppa approssimazione da parte di chi doveva fugare ogni dubbio, non c’è stata attenzione alle critiche costruttive di tipo economico, alle valutazioni sulla convenienza di un tale affare, alle preghiere di una maggior attenzione al sociale e alla sanità. Su tutto grava la tremenda frase con cui il Sindaco ha svelato il proprio pensiero politico, ha espresso il suo senso delle Istituzioni: “Il Consiglio Comunale è stato un eccesso di democrazia”. Una frase che ha reciso l’arteria della partecipazione vera, ha sgretolato l’immagine del coinvolgimento, una frase che non può essere perdonata ad un primo cittadino.
“Vorrei fare un appello a tutte le forze in seno a questa amministrazione, forze dichiaratesi orgogliosamente di sinistra – conclude il consigliere Paola Peruzzi – come potete rimanere impassibili di fronte a tutto questo? Come potete sopportare che un sindaco rinunci ad amministrare un bene comune in favore di un privato, negando ai cittadini un servizio pubblico per il quale hanno lottato per anni? Le persone che vi hanno dato fiducia aspettano una vostra risposta, una risposta necessariamente contraria che deve essere sintomo di una sensibilità diversa nei confronti di temi sociali e sanitari”.