Riceviamo e pubblichiamo
Nessun paese, nessun posto! Questo il degrado e la trascuratezza in cui riversa la stazione ferroviaria di Montalto di Castro, dove anche i cartelli delle indicazioni stradali svettano sbiaditi e consumati, da non poter leggere il nome del luogo geografico di arrivo.
Ecco come “non” ci vedono! Perché si dovrebbe venire a Montalto, se, appena si scende dal treno, sembra di essere stati catapultati fuori dalla macchina del tempo di almeno 60 anni indietro ed in un posto abbandonato, come se fosse stato colpito da potenti scosse di terremoto o un’ altra qualsivoglia calamità naturale e tutti se ne siano andati via lontano, a vivere altrove.
Un’accoglienza da brividi, nella terra di nessuno, dove la vegetazione cresce incolta, le recinzioni fatiscenti arrugginiscono, i blocchi di cemento cadono a terra e lì restano, circondati da sporcizia sparsa un po’ ovunque e piano piano ricoperta da foglie secche e un po’ di gramigna, all’ombra di spampanate fronde di oleandro.
Ci siamo dimenticati che abbiamo il mare, la storia e paesaggi naturali incredibili, mete di turisti che, se vengono per la prima volta, restano inebetiti a guardare fuori dal treno, con le valigie in mano, alla ricerca disperata di un mezzo che li porti verso la Marina o il paese, da poter prendere in una piccola zona, in mezzo alla strada di accesso alla stazione, delimitata da nastri bianchi e rossi e transenne mobili, in ferro, che si usano per interventi temporanei e abbastanza tempestivi, sulle quali, alcuni cartelli riportano che è vietato sostare su viale Aurelia, causa sagra dell’ asparago (cosa c’ entri non si sa) ed altri la realtà scioccante che si tratta di una fermata autobus da attendere in piedi o sotto il sole cocente o la pioggia battente, senza una pensilina o una panchina.
Ma se sì è organizzati con la macchina e magari si viaggia per lavoro, come molti compaesani o altri abitanti di paesi limitrofi, be’ allora la musica cambia, trovare un parcheggio diventa difficile anche nelle prime ore della mattina, dove esclusi quei pochi spazi, non delimitati, se non uno poco visibile per i disabili e uno per le neomamme o le signore in attesa, per tutti gli altri ci sono i bordi della strada di arrivo, male asfaltata se non di terra disconnessa e rovinata dallo scolo delle acque piovane.
Nei cinque anni passati il nostro Sindaco aveva pianificato e promesso la riqualificazione di questi luoghi, includendola anche nel programma elettorale, giacché ha a disposizione altri cinque lunghi anni aspettiamo speranzosi una Stazione ferroviaria curata ed accogliente.
Nel frattempo ci scusiamo con i turisti e i nostri compaesani per il degrado ed i disagi riscontrati, per adesso: benvenuti nella “Maremma amara”, benvenuti in nessun posto, ma, nonostante tutto, benvenuti a voi!